A Lampedusa migranti dormono a terra sul molo. “Vanno trasferiti su terraferma”
Nelle ultime settimane, infatti, gli sbarchi autonomi sull’isola sono ripresi, con l’arrivo della bella stagione. “Nulla di diverso dagli altri anni - aggiunge il parroco - non è una situazione per noi nuova, ci si doveva pensare prima, quello che sappiamo è che dovrebbe arrivare nave hotspot per accogliere e mettere in quarantena le persone i soccorse. Ovviamente se paragonato al dormire a terra sul molto è già qualcosa, ma la cosa migliore sarebbe organizzare i trasferimenti in modo adeguato subito sulla terraferma”.
In tutto ieri sera gli sbarchi sono stati tre, con 146 persone, tra cui donne e bambini. “Non si possono lasciare le persone così - aggiunge Paola La Rosa del forum Lampedusa Solidale -. C’è un’emergenza sanitaria, o si salvaguardano tutti o il problema non si risolve. Noi chiediamo da tempo il ripristino di un’operazione come Mare nostrum, per salvare vite in mare e portarle sulla terraferma, ora più che mai, inoltre, sarebbe opportuno pensare a corridoi umanitari dalla Libia. Quello che è certo è che nell’immediato le persone vanno trasferite, non vanno lasciate così sull’isola”.
Anche l’ong Mediterranea Saving Humans sottolinea che il centro di accoglienza dell'isola è in sovraffollamento, con 116 persone. E chiede al governo italiano di procedere al trasferimento in strutture d'accoglienza sul continente dei migranti presenti sull'isola. “ Se l'isola viene considerata la "Porta d'Europa", tutti devono farsi carico di soluzioni rispettose dei suoi abitanti e dignitose per i migranti - scrivono in una nota -. Ci uniamo alle richieste avanzate del Sindaco Salvatore Martello e dal Parlamentare europeo Pietro Bartolo. Chiediamo con forza che il Governo predisponga immediate soluzioni per poter dare assistenza dignitosa ai naufraghi e ai migranti che approdano in fuga dall'inferno libico, assistenza che sia anche efficace dal punto di vista della prevenzione e del contrasto al contagio. Non si abdichi mai al dovere morale e legale del soccorso in mare, utilizzando come alibi il sovraffollamento a Lampedusa: si possono e devono trovare soluzioni che tengano insieme il rispetto dei diritti umani e l'applicazione dei protocolli di sicurezza sanitaria”.