26 novembre 2013 ore: 14:09
Giustizia

A Natale le lampade realizzate dai detenuti illuminano la città

Cento lampade realizzate dai detenuti di Torino illumineranno i negozi di via Garibaldi per il periodo natalizio. Progetto dell’associazione La Brezza per sensibilizzare il territorio sul mondo carcerario
tORINO, VIA GARIBALDI

boxROMA - Uno scambio in luce tra “il dentro”, il carcere, e il “fuori”, la società. È con questo intento che verrà inaugurata mercoledì 4 dicembre alle ore 15 in via Garibaldi a Torino l’esposizione delle lampade che i detenuti della Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” hanno realizzato nei laboratori “Arte espressione del Sé”, nell'ambito del progetto "Scambi in luce", organizzati dall’Associazione La Brezza, che da sempre si occupa di promuovere e sensibilizzare il territorio nei confronti del mondo carcerario.

L’inaugurazione avverrà con un evento pubblico presso l’UfficioInformazioni di Turismo Torinoe provincia, in via Garibaldi angolo piazza Castello, alla presenza del presidente di Turismo Torino e provincia Maurizio Montagnose, dei volontari dell’Associazione La Brezza, che hanno contribuito alla realizzazione delle lampade, e del Direttore dell’Istituto penitenziario Giuseppe Forte. La consegna delle luci alle autorità, tra cui anche il sindaco Piero Fassino, è stata affidata a Niccolò Fabi, partner 2013 della campagna del Centro Servizi V.s.s.p. “Volontariato una buona idea”, che ha scelto di aderire al progetto “Scambi in luce” dell’Associazione La Brezza.

Le lampade animeranno per tutto il periodo natalizio le vetrine dei negozi di via Garibaldi, insieme alle tradizionali Luci d’Artista, come simbolo dell’incontro tra la speranza dei detenuti e l’accoglienza della società. Lo scopo è quello di attenuare il grande divario che separa ancora oggi il carcere dal mondo esterno e dare concreta attuazione al dettato costituzionale che all’articolo 27 prescrive che “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.

 

 

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