A Reggio Emilia c’è "Smilability", per sorridere e divertirsi senza barriere
REGGIO EMILIA - Creare condivisione, avvicinare ragazzi disabili e normodorati e sensibilizzare la società. È l’obiettivo di “Smilability – Sorridere senza barriere”, iniziativa promossa dall’Associazione Credere per vedere, che dal 2011 assiste persone con disabilità o in condizione di precarietà e disagio sociale, insieme Vip Reggio Emilia che si occupa di clownterapia nei reparti di pediatria, urologia e riabilitazione funzionale dell’Ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. Gli strumenti scelti dalle due onlus sono il divertimento, la musica e il gioco. “Quello che è mancato finora è un momento per il divertimento delle persone disabili”, sostiene Andrea Milani, presidente di Credere per vedere, “la disabilità è troppo spesso vista come lontana dalla realtà da chi è normodotato: quello che vogliamo non è solo creare una festa per i ragazzi disabili, ma soprattutto fare in modo che la festa si trasformi in un’occasione di condivisione, per far incontrare e far divertire insieme i ragazzi disabili, le loro famiglie, i loro amici e tutta la cittadinanza in un contesto che sia accattivante per tutti”.
L’occasione per sperimentare il progetto sarà il 12 luglio all’interno dei Mercoledì rosa di Reggio, in piazza della Vittoria dalle 21 alle 23.30, a cui parteciperanno sia l’associazione Credere per vedere che i clown di Vip Reggio Emilia. “Noi saremo la regia, mentre i volontari di Vip saranno gli attori per il divertimento dei ragazzi disabili e di tutti coloro che vorranno partecipare”, ha dichiarato Milani. Quella del 12 luglio sarà una prima esperienza ma l’obiettivo è ripeterla: “Vorremmo che il progetto Smilability possa diventare un appuntamento fisso per Reggio Emilia”, continua il presidente della onlus.
Protagonisti di Smilability saranno i ragazzi che frequentano le strutture socio-riabilitative “Zorella” di Puianello e “Stradora” di Scandiano, all’interno della cooperativa sociale “Lo stradello”, con sede a Scandiano, che si occupa dell’accoglienza e dell’inserimento sociale di uomini e donne con disabilità cognitive. I ragazzi di “Lo stradello” hanno già partecipato a due progetti di reinserimento sociale targati Credere per vedere: il primo, il progetto “Déjà vu”, in corso dal 2011, li vede cimentarsi nel recupero e nel riciclo di vecchi computer. Nel 2016, invece, si erano trasformati in fotografi a caccia di scatti suggestivi, esposti poi in occasione del Festival Fotografia europea. (Simone Lippi Bruni)