A Verona il sindaco dice no al trasferimento del comando nato. Polemica tra Movimento Nonviolento e amministrazione
Le dichiarazioni di Zanotto contestate da Valpiana sono state formulate durante il convegno intitolato "realtà e prospettive future della presenza militare a Verona", che si è svolto il 24 marzo. Secondo Valpiana "Zanotto, che è sindaco dei cittadini, cioè di una realtà civica, dovrebbe fare l'interesse dei civili, e non intromettersi nelle questioni militari. Invece ha annunciato che si farà parte attiva per trattenere la Nato a Verona 'dopo più di 50 anni di produttiva e prosperosa convivenza'. Cosa abbia prodotto di utile per la città di Verona la Nato - prosegue il comunicato di Valpiana - forse lo sa solo il Sindaco. Noi sappiamo che le troppe servitù militari hanno sequestrato territorio alla città, ai quartieri, e alle esigenze dei cittadini; per non parlare delle attività dannose e belliche che si svolgono nelle basi della Nato".
La contestazione di Valpiana prosegue dichiarando stupore per "la disinvoltura con la quale il Sindaco prima prende la parola nelle manifestazioni pacifiste, avvolto nella bandiera iridata, e poi si attiva, con l'elmetto in testa, per garantire la presenza in città di una nuova enorme base militare". Il comunicato si conclude con una appello rivolto al primo cittadino di Verona nel quale si richiede "che il Sindaco si faccia garante ed interprete dell'articolo 11 della Costituzione".