10 marzo 2015 ore: 17:57
Società

Abbandono scolastico: 1 studente lombardo su 3 non prende il diploma

I numeri diffusi dalla Caritas ambrosiana mostrano che il problema non è confinato solo al Sud. La regione migliore d'Italia per frequenza a scuola è l'Umbria, dove il tasso di dispersione è sotto il 20%. Il record negativo invece al Sud
Dispersione scolastica. Zaini sopra i banchi

MILANO - Quasi un ragazzo su tre in Lombardia non arriva al diploma. Una percentuale che pone una delle regioni italiane economicamente e socialmente più avanzate al di sopra della media nazionale della dispersione scolastica. Le premesse di questi fallimenti vanno rintracciati negli anni cruciali dell’obbligo scolastico.

La dispersione scolastica è una triste realtà italiana. Nella graduatoria dei 27 paesi della Ue, l’Italia occupa il quart’ultimo posto, subito dopo il Portogallo. Nel nostro Paese il problema non è limitato al Sud. Tra le regioni italiane è, infatti, l’Umbria con un tasso di dispersione del 18,2% ad avere la situazione migliore, seguita da Marche e Molise con il 21,1%, secondo i dati raccolti dalla Caritas. Le performance peggiori si registrano in Sardegna (36,2%), seguita dalla Sicilia (35,2%) e dalla Campania, con un tasso di dispersione del 31,6%. Nessuno escluso, nemmeno nelle regioni del Nord Ovest.

Il 45% di chi possiede solo la licenza media resta senza occupazione. Questi ragazzi finiscono nel bacino dei neet, i ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non hanno un lavoro e neppure si formano per trovarlo. Secondo l’Istat, sono 2,2 milioni, pari al 23,9% di questa fascia d’età. E ogni anno, secondo Confindustria, rappresentano un costo sociale di 32,6 miliardi di euro. Se questi giovani inattivi entrassero nel sistema produttivo nazionale, si guadagnerebbero più di 2 punti di Pil.

Per contrastare questo fenomeno occorre intervenire durante gli anni della scuola dell’obbligo, nella fascia di età tra i 14 e i 16 anni, periodo nel quale i ragazzi che rischiano di abbandonare i banchi di scuola sono il 49,8% o sugli under 14 tra i quali il rischio scende al 17,8%. (lb) 

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