28 giugno 2017 ore: 14:11
Società

Abbandono scolastico, al via il progetto “Bologna Edu Action”

Proposte didattiche innovative rivolte agli adolescenti per evitare che escano prematuramente dal percorso di studi. È l’obiettivo del progetto Bea. Su Produzioni dal basso il crowdfunding per sostenerlo. A Bologna ogni anno 800 ragazzi tra 14 e 16 anni lasciano la scuola
Progetto contro abbandono scolastico - Bologna
Progetto contro abbandono scolastico - Bologna

BOLOGNA – Ogni anno nel territorio bolognese sono circa 800 i ragazzi di età compresa tra 14 e 16 anni che lasciano la scuola, senza riuscire a inserirsi in un percorso di formazione professionale o apprendistato (dati Regione Emilia-Romagna). Per contrastare questo fenomeno nasce “Bea” ovvero “Bologna Edu Action”, progetto che si ispira al metodo Artademia di Milano e che ha come obiettivo quello di avvicinare gli adolescenti alla conoscenza in modo innovativo, a riattivare la loro motivazione, a riscoprire i propri talenti perché possano tracciare il loro percorso verso il mondo del lavoro e la loro autorealizzazione. “L’istituzione scolastica tradizionale non è al passo con il mondo del lavoro che richiede professioni sempre più creative e diventa sempre più marcato il gap tra scuola e vita reale – spiegano i promotori – Bea predilige l’apprendimento esperienziale a quello teorico, puntando sulla crescita personale come individuo e poi come studente e guardando al gruppo come risorse e non come ambiente competitivo, l’aula è il territorio e non ci sono né banchi né voti o compiti a casa”. Sulla piattaforma Produzioni dal basso è stato lanciato un crowdfunding per sostenere il progetto.  

Obiettivo del progetto è far partire il programma educativo Bea il prossimo 17 novembre, Giornata mondiale dello studente. “Siamo già all’opera per coprire i primi costi di avviamento, ma abbiamo bisogno di aiuto – scrivono sul sito del progetto – Ad attività avviata saremo autosufficienti grazie a un contributo annuale delle famiglie, a quote associative, borse di studio concesse da enti pubblici o privati, campagne ed eventi di finanziamento”. I contributi raccolti tramite crowdfunding saranno utilizzati per affitto della sede, materiale didattico, attrezzatura area informatica e sportiva, trasporti, spese amministrative, legali, di comunicazione e grafica, di costituzione e gestione, docenti. (lp)

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