Abbiategrasso, prima città d'Italia "amica" delle persone con demenza
MILANO - Dal vigile urbano alla bibliotecaria, dal panettiere all'impiegato dell'anagrafe: nei prossimi mesi ad Abbiategrasso i cittadini saranno coinvolti in incontri e corsi di formazione sul tema della demenza. Potranno capire che cos'è, le esigenze di malati e familiari e come rapportarsi con loro. Abbiategrasso, 32 mila abitanti a sud di Milano, si candida a diventare la prima città amica delle persone con demenza. Il progetto è stato presentato oggi ed è promosso dalla Federazione Alzheimer Italia, con la partecipazione della Fondazione di Ricerca Golgi Cenci, dell’ASP Golgi Redaelli, dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria (A.I.P.), dell’ASST Ovest Milanese e del Comune. il progetto si basa su un protocollo messo a punto in Gran Bretagna dall’Alzheimer’s Society, pioniera dell’organizzazione di Dementia Friendly Community in Europa, che ha scelto la Federazione Alzheimer come interlocutore unico per l’Italia.
"La nostra città è stata scelta soprattutto perché da sempre ha condiviso l'esperienza dell’Istituto Golgi e dei sui pazienti -sottolinea il sindaco Pierluigi Arrara-. È sempre stato normale incontrare ospiti dell'istituto per le nostre strade, nei nostri bar, nei nostri negozi. Da subito abbiamo accolto questa proposta come sfida per il futuro, come sfida per andare incontro a tutti coloro colpiti da demenza che vogliono poter continuare a vivere nella comunità, una sfida affinché nessuno sia lasciato solo con la propria sofferenza. Con questo spirito iniziamo questa esperienza affascinante”.
Il punto di partenza del progetto è rappresentato dalla valutazione delle necessità dei malati e delle loro famiglie. Per questo sono già in distribuzione questionari - redatti in collaborazione con un gruppo di familiari e di malati - per individuare le principali difficoltà che si incontrano nell’assistenza quotidiana. A partire dal mese di settembre, poi, i questionari saranno somministrati con l’aiuto di uno psicologo ai malati stessi. In parallelo, il progetto prevede la realizzazione di corsi specifici per formare e informare l’intera comunità sia sulle necessità dei malati, sia sugli aspetti culturali e sociali legati allo stigma. L’esigenza di essere istruiti sulle necessità dei malati è stata già espressa da diverse categorie professionali, tra cui i vigili urbani - per i quali le lezioni sono già partite con un primo incontro lo scorso 6 luglio e proseguiranno con un secondo appuntamento a calendario per il 20 del mese - e coloro che lavorano presso la biblioteca pubblica, con l’obiettivo di renderla un luogo di incontro e condivisione di esperienze per tutti i malati e i loro familiari. Con l’arrivo dell’autunno sarà il turno dei commercianti a essere coinvolti in iniziative di sensibilizzazione; e poi il progetto prevede di raggiungere anche le scuole e gli uffici pubblici.
"Abbiamo scelto Abbiategrasso come pilota di Dementia Friendly Community - spiega Gabriella Salvini Porro, presidente della Federazione Alzheimer Italia - perché è una città con una forte identità e a misura di cittadino. Con i suoi 32 mila abitanti - di cui 600 con problemi cognitivi - si situa alle porte di Milano, eppure non può essere definita come semplice periferia di una grande città: chi vive ad Abbiategrasso partecipa e condivide la vita dell’intera comunità”. Obiettivo finale della Federazione Alzheimer è mettere a punto un percorso specifico per la creazione di Dementia Friendly Communities in tutto il territorio italiano, diventando così un esempio nazionale e internazionale di adattamento ed implementazione di un modello che parte da linee guida inglesi create da Alzheimer’s Society. “Siamo solo all’inizio: occorrono anni per combattere lo stigma e rendere una comunità davvero amica della demenza, ma siamo sicuri che il progetto sarà efficacie e che l’esperienza di Abbiategrasso diventerà un esempio replicabile, contribuendo a migliorare la qualità di vita di sempre più malati e delle loro famiglie”, conclude la presidente della Federazione.