Accademia Carrara di Bergamo, restauro da 12 milioni ma resta inaccessibile ai disabili
MILANO - La ristrutturazione è costa 12milioni di euro e ben 12 sono i punti critici che la rendono non accessibile alle persone con disabilità. L'Accademia Carrara di Bergamo ha riaperto i battenti nell'aprile scorso dopo sei anni di restauri: 610 opere in 28 sale che la rendono una delle pinacoteche più preziose d'Italia. E però nei lavori di restauro, effettuati con soldi pubblici e privati, non si è stati così attenti come si dovrebbe alle esigenze di chi ha problemi di deambulazione o della vista. Secondo la sezione bergamasca della Fand (Federazione delle associazioni nazionali dei disabili) infatti ci sono problemi nelle rampe di accesso, porte troppo strette in alcune sale, le didascalie sono poco leggibili e mancano altri ausili che permetterebbero proprio a tutti di godere delle grandi opere esposte. "Purtroppo, ancora una volta, si è persa un'importante occasione", commenta Giovanni Battista Flaccadori, vicepresidente della Federazione di Bergamo nel documento che accompagna il dossier con le pecche della Carrara. Da registrare, però, anche la disponibilità dell'Accademia a correre ai ripari: "Il Museo è a norma e siamo disponibilissimi a un confronto -replica Gian Pietro Bonaldi, amministratore unico di Cobe, la società che gestisce la Pinacoteca-: apertissimi a dare risposte, nell’ottica di poter migliorare sempre più i servizi e l’accessibilità dell'Accademia".
Vediamo in dettaglio i 12 punti critici della Carrara. Innanzitutto l'accesso alternativo alla scalinata principale: è una rampa in ciottolato, difficile per chi è in carrozzina ma anche per chi si muove con l'appoggio di un bastone, soprattutto se piove. Non c'è poi il corrimano sul marciapiede che porta all'ingresso per le persone con disabilità. Tra l'altro questo ingresso coincide con l'uscita di sicurezza e pertanto la porta di apre verso l'esterno, creando non poche difficoltà a chi deve entrare con la carrozzina. Le carrozzine, messe anche a disposizione dalla stessa Carrara, non riescono a entrare nelle sale della sezione didattica perché le porte sono troppo strette. I video sono senza sottotitoli per i non udenti. Le porte a vetro sono senza vetrofania e un ipovedente rischia di sbatterci contro perché potrebbe non accorgersi della loro presenza. Didascalie e cartellonistica sono realizzate con caratteri e colori che mettono in difficoltà chi ci vede poco. "L'intera struttura museale inoltre non è dotata di servizi a tecnologia qrcode, presente ormai in tanti musei stranieri -sottolinea la Fand di Bergamo-. Darebbero a tutti gli utenti la possibilità di effettuare visite interattive e sarebbero estremamente utili in presenza di visitatori con disabilità visiva". Poco o nulla è stato inoltre previsto per i ciechi. Per la Fand quindi la ristrutturazione è stata deludente e "ci fa riflettere amaramente sul come e quanto nella nostra città ci sia un estremo bisogno di promuovere e far assimilare a tutti i livelli, una vera cultura dell'inclusione". (dp)