Accessibile e di qualità, nasce Exploramy: per prenotare vacanze su misura
- FIRENZE - “Accessibile non basta più. Deve essere accessibile e di qualità”. Su queste basi nasce Exploramy, start-up creata da Max Ulivieri, già ideatore di portali come Diversamenteagibile.it e portavoce di progetti per l’affettività e la sessualità nella disabilità, insieme a Patrizia Pappalardo, fondatrice di una sorta di booking per prenotare guide turistiche specializzate. Exploramy vuole essere un sistema di prenotazioni e recensioni online dedicato ai turisti con bisogni particolari. Non solo persone con disabilità, ma anche donne in gravidanza o con figli molto piccoli, anziani, persone con malattie croniche, intolleranze alimentari o altre esigenze che difficilmente trovano risposta nelle strutture ricettive “tradizionali”. Sono queste le nuove frontiere del turismo, di cui Max Ulivieri parlerà venerdì 6 ottobre a Pisa, in occasione dell’Internet Festival (5-8 ottobre).
“Un turista è un turista, sia esso disabile o non disabile. Un cliente va ‘coccolato’ nelle sue esigenze e il prendersi cura di ogni tipo di clientela ormai è considerato un elemento che innalza il valore della struttura. Una struttura accessibile per tutti è una struttura moderna e al passo con i tempi dove oramai l’inclusione è una mission imperativa”, dichiara Ulivieri. Dal 2009 in poi Ulivieri ha recensito oltre 400 esperienze turistiche e testato più di 250 strutture ricettive per disabili. "Negli anni il turismo accessibile si è evoluto. È passato da una forma strettamente sociale e di ‘benevolenza’ verso persone con più difficoltà rispetto ad altre, a una forma più completa, che prende in considerazione, giustamente, una nuova opportunità per operatori del settore e albergatori”.
Di qui l’idea di un portale attraverso il quale scegliere e prenotare vacanze su misura e di una app che funzioni anche come servizio assistenza e pronto intervento in caso di bisogno. Ma anche come modalità di valutazione delle esperienze, da parte di chi le ha provate in prima persona. “Il concetto di accessibilità non è più legato unicamente a delle regole di accessibilità – specifica Ulivieri - ma anche alla qualità dell’accessibilità. Se un hotel spinge le sue caratteristiche peculiari sull’originalità delle proprie stanze, sulla loro modernità o antichità, non può escludere la stanza adibita alle persone con disabilità da simili caratteristiche. Come il far vanto di uno splendido panorama e ubicare la stanza per persone con disabilità magari dall’altro lato. Insomma, accessibile non basta più. Dev’essere accessibile ma con qualità”.