11 maggio 2017 ore: 11:08
Disabilità

Accessibilità e patrimonio storico, la sfida di Venezia

Come rendere inclusiva una città unica come Venezia con i suoi ponti, i canali e i palazzi dalla storia secolare? La ricerca “Durabilità e patrimonio. Accessibilità urbana a Venezia” è una prima ricognizione sulle strategie per rendere accessibile a persone disabili larga parte delle insule, musei ed edifici pubblici e privati
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- ROMA - Come rendere inclusiva e accessibile a tutti una città unica, sotto tutti i punti di vista, come Venezia con i suoi ponti, i canali e i suoi palazzi dalla storia secolare? “Venezia: accessibilità e patrimonio storico” è il titolo del seminario in programma giovedì 18 maggio dalle ore 10 allo Iuav di Venezia (Aula H del Cotonificio veneziano, Dorsoduro 2196), all’interno del ciclo “Le culture del progetto”. Nel seminario sarà presentato il quaderno della ricerca “Durabilità e patrimonio. Accessibilità urbana a Venezia”, a cura delle professoresse e architette (associate di Cerpa Italia onlus) Francesca Guidolin e Valeria Tatano (Mimesis edizione). Il lavoro sarà discusso con Ilaria Cavaggioni della Soprintendenza a Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Venezia, e Alberto Torsello dello studio Ta Architettura.

L’accessibilità del patrimonio storico deve cercare di coniugare le istanze della conservazione con quelle della funzionalità per garantire le medesime possibilità di fruizione al maggior numero di persone. Tale obiettivo incontra a Venezia molte difficoltà di attuazione dovendo confrontarsi con una morfologia urbana eccezionale, che necessita di interventi specifici in grado di tutelare il bene storico, rispettando i principi della progettazione inclusiva.

Il quaderno “Durabilità e patrimonio. Accessibilità urbana a Venezia” illustra i risultati di una prima ricognizione sulle strategie adottate nel tessuto storico veneziano per rendere accessibile a persone con disabilità larga parte delle insule, oltre a musei ed edifici pubblici e privati.Negli ultimi 10 anni si sono infatti realizzate a Venezia alcune sperimentazioni, che hanno consentito di migliorare la fruibilità di molti ponti, elementi che costituiscono la principale barriera fisica all’autonomia di movimento di cittadini e turisti.

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