Accessibilità, il Parlamento europeo approva la nuova direttiva
ROMA – Il Parlamento europeo ha approvato, mercoledì scorso, la nuova direttiva sull'accessibilità del web, che dovrebbe garantire a persone disabili e anziani l'accesso ai siti web delle amministrazioni pubbliche e alle relative procedure, come dichiarazione dei redditi, richiesta d'indennità, iscrizioni e detrazioni. Secondo la direttiva infatti, i siti web e le applicazioni mobili degli enti pubblici - amministrazioni, tribunali, dipartimenti di polizia, ospedali pubblici, università e biblioteche - dovranno soddisfare gli standard comuni di accessibilità. I deputati hanno assicurato che anche le applicazioni utilizzate sui dispositivi mobili come smartphone e tablet dovranno rispettare queste norme.
Nello specifico gli enti pubblici dovranno fornire e aggiornare regolarmente una “dichiarazione di accessibilità particolareggiata” sulla conformità alla direttiva dei loro siti web e applicazioni mobili, includendo una spiegazione su quelle parti di contenuto non accessibili e motivandone le ragioni dell’inaccessibilità. Dovrà inoltre essere attivato un “meccanismo di feedback”, per consentire agli utenti di segnalare problemi sulla conformità e per richiedere informazioni specifiche sul contenuto inaccessibile. Gli enti pubblici dovranno dare una “una risposta adeguata alla notifica o alla richiesta entro un periodo di tempo ragionevole”, oltre a fornire il link per una “procedura di attuazione” cui è possibile fare ricorso in caso di risposta insoddisfacente al feedback o alla richiesta on-demand. Gli Stati membri dovranno designare un'autorità che avrà il compito di monitorare e far rispettare le norme.
Dal momento della pubblicazione della direttiva sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, gli Stati membri dovranno recepirla nella loro legislazione nazionale entro 21 mesi dalla data dell’entrata in vigore. Avranno poi 12 mesi di tempo per applicare le disposizioni ai nuovi siti web, 24 mesi per i siti web esistenti e 33 mesi per le applicazioni mobili degli enti pubblici.
“Oggi, abbiamo fatto sì che l'e-government sia accessibile a tutti - ha affermato la relatrice Dita Charanzová - Proprio come gli edifici governativi dovrebbero essere accessibili a tutti, così dovrebbe essere anche per i gateway digitali. Abbiamo risolto il lato pubblico di accessibilità del web, ma Internet è molto più di siti web e applicazioni di governo. Abbiamo bisogno di una riforma anche per il mondo privato dei servizi, dalle banche alle stazioni televisive agli ospedali privati. Mi auguro – ha concluso - che si possa presto adottare l'Atto europeo sull'accessibilità, in modo che sia i servizi pubblici sia quelli privati siano accessibili a tutti i nostri cittadini”.
Sono circa 80 milioni le persone nell'UE che presentano una disabilità. Con l'invecchiamento della popolazione, si prevede che il numero di persone, con disabilità o difficoltà di accesso a internet legata all'età, aumenterà a 120 milioni entro il 2020.