3 aprile 2020 ore: 12:40
Economia

Accoglienza di chi vive in strada, a Palermo fino a 70 posti nell'ex Ipab

di Serena Termini
Il comune attiva l'Opera Pia Palagonia per sostenere chi ancora vive in strada esposte al rischio di contagio del Covid 19. Triage medico e quarantena per chi entra

PALERMO – In piena emergenza sanitaria accogliere quelle persone che ancora vivono in strada e potrebbero essere esposte ai rischi di contagio del Covid 19: è l'obiettivo del comune di Palermo che, nei giorni scorsi, ha attivato l'Opera Pia Palagonia, l'ex Ipab, per anni in funzione come casa di riposo, che può ospitare nei suoi tre piani fino ad un massimo di 70 persone. Si tratta di una struttura assistenziale di protezione socio - sanitaria che si trova in via Amari Giuseppe Maggiore n.13. Per adesso ha già accolto le prime 20 persone.

Prima di entrare le persone dovranno obbligatoriamente sottoporsi ad un triage medico curato dall'Asp che verifica le loro condizioni di salute. Chi viene ospitato dentro il centro, in questo periodo di emergenza sanitaria, infatti, per le restrizioni ministeriali relative al contenimento del contagio del virus Covid 19, dovrà restare in quarantena senza la possibilità di uscire fuori. Qualora le persone accolte non rispettassero questa disposizione, non verrebbero più fatte rientrare.

I 5 dormitori cittadini (Casa di Muhil, Casa di Aldo, Centro San Sarlo, Agape e Casa San Francesco) insieme alla Missione Speranza e Carità di Biagio Conte, essendo rimasti per adesso in quarantena preventiva con i loro ospiti, non possono effettuare nuovi inserimenti.

“Come ufficio emergenze sociali – spiega , responsabile dell'ufficio – abbiamo un elenco di persone senza dimora che aggiorniamo continuamente attraverso il servizio che svolgono le associazioni con l'unità di strada. A loro il personale competente (assistenti sociali) chiede, attraverso la mediazione delle associazioni, se vogliono accedere nella struttura. Nel caso in cui accettano scatta subito la procedura prevista per il loro inserimento. Abbiamo verificato, però purtroppo, che, alcune persone, che pensavano di non reggere alla quarantena dentro il centro a causa di vari problemi, hanno avuto poi dei ripensamenti e non sono più volute entrare. Considerato i rischi a cui sono esposte, è nostro compito perseverare nel cercare di persuaderle a farsi accogliere”.

Le persone che, invece, si trovano in uno stato di forte marginalità sociale, sole e in difficoltà, come anziani e disabili, possono chiamare il centralino del comune allo 091.740111 che smista agli uffici competenti il tipo di richiesta e quindi, solo se è necessario, mette in collegamento con l'ufficio emergenze sociali. C'è pure la centrale operativa della polizia municipale che, allo 091 673 3432, risponde h 24, ascoltando il tipo di bisogno o problema, smista e orienta l'utente verso le realtà specifiche. Molti servizi sono svolti in questo periodo dagli operatori della Croce rossa in collaborazione con la Caritas. Coloro che avessero necessità di fare segnalazioni o di esporre casi personali possono inviare anche una mail all'ufficio emergenze sociali a emergenzesociali@comune.palermo.it

“Diciamo ai cittadini di essere pazienti perché spesso le linee telefoniche si intasano. In collegamento quotidiano con la centrale operative di polizia municipale, 113, 112 e protezione civile, cerchiamo di rispondere, per quanto possibile a tutti – continua Paolo Quercia – distinguendo naturalmente chi vuole soltanto delle informazioni da quelle che, invece, hanno un problema o un bisogno urgente che richiede una concreta presa in carico o un altro intervento sociale in emergenza. In questo momento il dato positivo è che nel nostro ufficio non abbiamo alcun arretrato perchè a molti siamo riusciti a risolvere le situazioni problematiche”.

Un discorso a parte deve essere fatto per le persone straniere, rom, camminanti e i giovani immigrati che in questo momento hanno uno status giuridico irregolare, perchè usciti fuori dai circuiti di accoglienza formali. Queste persone, per le diverse necessità, così come gli altri cittadini possono chiamare il centro Agape della Caritas dove gli operatori rispondono al numero 091.327986  dalle ore  9  alle ore 13. In particolare, il comune e la Caritas in rete con varie associazioni di volontariato (tra queste Astalli, Arci Porco Rosso, Missione di Biagio Conte e altre) cercano di rispondere in tempi brevi al bisogno della persona immigrata o italiana attraverso un lavoro di scambio e di collaborazione continua tra più realtà.

“Al di là dell'emergenza sanitaria, non abbiamo mai lasciato alcun immigrato da solo – aggiunge ancora Paolo Quercia - perché siamo in continuo collegamento con una rete di associazioni, con in primis, la Caritas diocesana, che li seguono e li sostengono a vario livello. Sappiamo pure che molti giovani immigrati sono già inseriti in realtà dove vengono aiutati in vario modo. A Palermo, comunque, in una prospettiva più ampia, stiamo finora fronteggiando tutte le situazioni, avendo inoltre la massima attenzione a tutte le persone più fragili che sono in quarantena come le persone con disabilità, quelle agli arresti domiciliari, i senza dimora o chi e solo ed è ricoverato in un ospedale”.

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