Accoglienza immigrati, Zaia: "Il nostro è stato e resta un no granitico"
ROMA - “Il no del Veneto a ricevere altri immigrati era e resta totale, li impongano pure, li mettano nelle topaie delle caserme dismesse, ma se ne assumeranno anche tutta la responsabilità, umana e sociale”. Sono parole di Luca Zaia, presidente del Veneto fresco fresco di riconferma, in risposta alla circolare trasmessa dal Viminale ai prefetti il giorno dopo le elezioni con la richiesta urgente di almeno 7.500 posti. Richiesta indirizzata soprattutto a Lombardia e Veneto.
“Il nostro è stato e resta un no granitico – incalza Zaia - ed estremamente motivato: abbiamo già dato, ospitando 514 mila immigrati regolari che si sono integrati e che ora, con 40 mila disoccupati, scontano la profonda crisi economica al pari dei nostri cittadini. Non è un no politico, è un no dei territori”.
“Il ministro Alfano ha sentito con le proprie orecchie il no del Veneto anche nell’ultimo recente incontro – continua il neo eletto governatore -. Sorvolo sulla figuraccia che il Governo Renzi sta facendo in Europa dalla quale sta ricevendo sonori dinieghi su tutto il fronte. A quei no risponde ‘scusate non lo faccio più’; a quelli dei suoi territori risponde a colpi di circolari. Ma il nostro no non cambia per questo, anzi si rafforza”.