Accoglienza migranti, flop del bando Sprar, Cnca: così non si esce dall’emergenza
ROMA - “Nel momento in cui il governo investe risorse in nuovi posti chiedendo alle amministrazioni comunali un cofinanziamento davvero basso, il 5 per cento, ci attendevamo dai Comuni una risposta ben diversa. Lo Sprar permette di programmare e portare avanti progettualità reali invece di continuare a utilizzare i ‘centri di accoglienza straordinari’, che non assicurano trasparenza nella gestione dei finanziamenti e raramente sono in grado di assicurare percorsi di accoglienza strutturati e proficui ai richiedenti asilo. Sono consapevoli i Comuni del fatto che così non usciamo dall’emergenza, con tutti i problemi che questo comporta anche per le ricadute sui territori?”. Lo sottolinea don Armando Zappolini, presidente del Cnca, commentando la notizia della poca adesione dei Comuni italiani all’ultimo bando Sprar. Il Coordinamento nazionale comunità di accoglienza esprime dunque la propria delusione e preoccupazione per gli esiti del bando. A fronte di una disponibilità di 10mila posti – sono stati presentati dai Comuni progetti per soli 5 mila posti.