21 gennaio 2019 ore: 10:02
Immigrazione

Accolto a Palermo, Khaledur sogna di diventare cuoco e aiuta i senza dimora

Originario del Bangladesh, è arrivato in Italia 5 anni fa. Ha 19 anni, ha avuto il coraggio di ribellarsi allo zio venditore ambulante che voleva costringerlo a lavorare, ed è stato accolto dal Centro Arcobaleno 3P e preso in affido da suor Anna Alonzo. Oggi studia e fa volontariato con l'unità di strada
khaledur immigrato a palermo

PALERMO - Tratti orientali, occhi nerissimi: il giovane Khaledur, 19 anni, originario del Bangladesh, ha tanta voglia di studiare ed impegnarsi per il futuro. Arrivato a Palermo cinque anni fa, quando aveva 14 anni, ha avuto il coraggio di ribellarsi ad uno zio venditore ambulante che voleva costringerlo a lavorare. Adesso studia, sogna di fare il cuoco in un ristorante e fa volontario per aiutare i senza dimora.  "Sono il figlio più piccolo e nel mio paese ho lasciato i miei genitori e diversi fratelli e sorelle - racconta -. Ho scelto di venire in Italia perché voglio studiare per avere una vita molto diversa da quella che avrei potuto fare in Bangladesh. Quando sono arrivato mio zio mi ha iscritto alla scuola media ma il secondo anno di scuola ha deciso di trovarmi un lavoro perché dovevo aiutare la sua famiglia. I primi soldi che ho guadagnato mi ha detto di consegnarli tutti a lui e da quel momento sono nate delle tensioni e dei litigi. Pensavo di aiutare anche la mia famiglia rimasta in Bangladesh, ma non mi ha permesso di farlo. Un giorno sono rimasto a letto perchè avevo la febbre e stavo male, ma a mio zio è sembrata una scusa per non lavorare. Fortunatamente ho conosciuto 'mamma Anna' (la suora missionaria Anna Alonzo ndr) che è riuscita ad ascoltarmi e capirmi, aiutandomi poco a poco ad uscire da questa situazione di vita molto pesante. Ho iniziato a frequentare il doposcuola del Centro Arcobaleno 3P per preparami a prendere la licenza media. Così mi sono armato di coraggio e ho deciso di allontanarmi da mio zio per andare a stare al Centro dove vivo da 2 anni e mezzo".

Dopo l'allontanamento dallo "zio padrone" Khaledur finchè era minorenne è stato preso in affido da Anna Alonzo che tuttora lo segue e accompagna nel suo percorso di vita insieme agli altri volontari del centro. Oggi il giovane studia, frequentando il corso pomeridiano dell'istituto alberghiero Pietro Piazza di Palermo e sogna di fare il cuoco. Il suo permesso di soggiorno è scaduto lo scorso 23 novembre ma verrà rinnovato proprio per motivi di studio.

"Mi piace studiare e penso che riuscire ad essere un buon cuoco sia la mia strada - racconta ancora Khaledur -. Al Centro Arcobaleno, nonostante qualche difficoltà iniziale, adesso mi trovo bene perché sono tante le persone che mi danno affetto. Il mio impegno in questo momento è studiare  per avere un buon lavoro. Qualche volta aiuto in estate nelle bancarelle l'unico fratello sposato che è in città. Dopo la scuola pomeridiana la sera, studio e faccio le pulizie della mia stanza. Ho tanti amici italiani e stranieri che frequento con cui il sabato mi piace uscire e andare in centro". 

"La cosa più bella che faccio però è il volontariato con l'associazione Leali della protezione civile. Una volta la settimana esco prima dalla scuola per andare con l'unità di strada che aiuta i senza dimora distribuendo cibo e vestiti. I professori e i miei compagni lo sanno e mi apprezzano molto. Anche se, in questo momento della mia vita ho una sistemazione provvisoria ho pur sempre una casa e un letto dove vivere mentre ci sono tante persone che vivono fuori e stanno molto peggio di me. La sera ci sono anche alcune famiglie povere bengalesi che vengono aiutate. Uscire la sera per aiutare gli altri mi piace molto e mi fa stare bene. Quando aiutiamo chi ha bisogno aiutiamo anche noi stessi perché trasmettiamo e riceviamo il bene. Mi sento molto fortunato perché in questo momento so di non essere solo ma di avere una grande famiglia e questo nel mio cammino di crescita mi conforta molto".

"Se ci si comporta e si agisce in maniera onesta e corretta Dio ci aiuta e ci fa conoscere le persone che ci possano sostenere nella nostra vita - conclude -. Quando lavorerò spero di affittarmi una casa e di farmi anche io una famiglia". (set)

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