Ad Asti i disabili psichici sperimentano l'autonomia con il volontariato
Una sfida contro gli stereotipi sulla disabilità: è essenzialmente questo il senso del progetto “Allarghiamo il cerchio”, promosso dal servizio “Educativa territoriale disabilità” dell’assessorato ai servizi sociali del comune di Asti e sostenuto dal Csv locale.
Sedici persone con disabilità intellettiva sono stati introdotti al mondo del volontariato grazie ad una rete di associazioni che nel corso degli anni si è rafforzata ed è cresciuta nel numero fino a raccogliere 22 sigle.
Nato per favorire e promuovere l’inclusione sociale, in 5 anni di attività il progetto ha smontato molti luoghi comuni.
“Grazie al coinvolgimento delle associazioni, abbiamo creato occasioni in cui le persone con disabilità intellettiva hanno potuto interagire con il territorio e sperimentarsi attivamente in diversi ambiti. In questo modo la città ha riconosciuto nella persona disabile una risorsa, rompendo i muri del pregiudizio”, racconta Maurizia Giavelli, educatrice professionale, fondatrice ed anima del progetto, insieme all’altra educatrice del comune, Mariangela Ortolan.
A testimoniare i risultati raggiunti le storie di Andrea e Simone (nomi di fantasia) – due dei sedici volontari, che all’inizio del percorso avevano diverse difficoltà funzionali nella propria autonomia personale e sociale.
Andrea ha poco più di 30 anni e la sindrome di Down. Una, in alcuni casi due, volte la settimana aiuta i volontari del Banco alimentare di Asti, nel magazzino dove vengono stoccati gli scatoloni di beni che servono per il sostegno di 40 strutture caritative del territorio. Da qui ogni anno partono oltre 240 tonnellate di alimenti. Quando ha iniziato, tre anni fa, si occupava di mettere ordine nel magazzino, attività che gli riusciva molto bene, data la sua scrupolosità nel fare ogni cosa. Negli anni ha acquisito maggiore autonomia ed oggi ha imparato a condurre il trans pallet per spostare gli scatoloni pesanti e si sta cimentando anche in lavori un po’ più burocratici, come il controllo scadenze della merce. Silvia, il suo tutor, è entusiasta di questa esperienza “I suoi miglioramenti sono visibili: non solo dal punto di vista dell’acquisizione di competenze, ma anche dal punto di vista relazionale, prima era molto taciturno adesso invece è come se si fosse sbloccato, chiacchiera, racconta, gira per la città in autonomia. È anche grazie al suo lavoro se riusciamo ad aiutare tante famiglie in difficoltà.”
Simone ha 25 anni ed un ritardo intellettivo medio-grave. Dal 2015 trascorre la domenica mattina insieme ai volontari di Casa scout Sessant, associazione di volontariato che gestisce un immobile in collina destinato all’accoglienza di gruppi giovanili, scout ma anche gruppi parrocchiali e gruppi famiglia. Lì svolge lavori di manutenzione e si occupa di tenere in ordine il giardino. “Simone ha imparato in fretta a maneggiare correttamente gli attrezzi e gli strumenti che utilizziamo; oggi supporta gli altri volontari in tutte le attività: dal taglio dell’erba al carteggio degli infissi. La sua buona manualità ci è molto utile e lo rende autonomo in molti lavori; inoltre è un ragazzo affidabile e prudente, possiamo contare su di lui. È diventato ormai parte integrante del gruppo” racconta Roberto, volontario e suo tutor. Non solo, negli anni ha superato resistenze e paure come quella di prendere l’autobus da solo, una conquista per l’autostima e un passo avanti verso l’autonomia, come lui stesso racconta “Da quando vado a Sessant la mia vita è cambiata, io sono felice. Adesso ho trovato un lavoro, ma continuo ad andare a Sessant”.
Queste le associazioni locali che hanno dato vita al progetto: Aisla-Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica; A.M.A. associazione missione autismo, Associazione nazionale Alpini, Apri-associazione retionopatici ed ipovedenti, Auser, Banco alimentare, Caritas, Casa del popolo, Casa scout Sessant, Centro di aiuto alla vita, Cepim, Croce rossa, Croce verde Asti, Csvaa, Find the cure, Genitorinsieme, Gsh pegaso, L’arte del sorriso Vip, Libera, Progetto orti senza frontiere e Villa paolina, rete coordinata dall’Educativa territoriale del Comune di Asti (Lucia Andolina)