Adozioni internazionali, famiglie soddisfatte del rapporto con gli enti autorizzati
FIRENZE - Quando si tratta di scegliere l’ente cui appoggiarsi nel percorso di adozione internazionale, le coppie vanno sul sicuro, valutando in base all’esperienza o al passaparola. Secondo l’indagine dell’Istituto degli Innocenti di Firenze su coppie che hanno adottato nel 2010, oltre una su cinque si è rivolta a un solo ente, mentre un altro 18 per cento ha scelto tra tre possibilità. Minima la percentuale di coppie che si sono rivolte a più enti (il 3,9 per cento ne ha incontrati fino a undici). In generale le coppie hanno espresso pareri molto positivi, dichiarandosi nel 72,7 per cento dei casi “pienamente soddisfatte” dell’accompagnamento ricevuto.
Il criterio principalmente utilizzato nella scelta dell’ente, oltre a quello della vicinanza territoriale, è l’esperienza positiva di altre coppie (29,4 per cento), l’accoglienza fin dal primo contatto (25,7 per cento) e il paese in cui l’ente opera (16,7 per cento). Il maggior numero di coppie (93,9 per cento nel 2010 e 94,1 per cento nel 2009) ha portato a termine la procedura con l’ente scelto all’inizio del percorso. Nei casi in cui è stato revocato l’incarico, la causa sono stati il protrarsi dei tempi (29 per cento) e le disfunzionalità organizzative (15,3 per cento), oltre che la revoca dell’autorizzazione a operare da parte della Commissione per le adozioni internazionali (21,8 per cento). Oltre una coppia su quattro ha concluso l’adozione entro 12 mesi dall’incarico, il 34,6 per cento entro due anni, il 18,6 per cento entro tre anni e il 19,3 per cento oltre. Ben 275 coppie (il 13,5 per cento) hanno adottato entro 9 mesi.
Per quanto riguarda il grado di soddisfazione, oltre la metà delle coppie ha dato un voto compreso tra 8 e 10, 15,4 per cento si è espresso negativamente e il 21,2 per cento ha dato un voto poco più che sufficiente. Quasi tutte le coppie (91,4 per cento) ha partecipato a una o più attività formative e una percentuale analoga riguarda le coppie che, anche nei due anni precedenti, hanno partecipato a momenti di accompagnamento.
Il rapporto tra le coppie e l’ente continua sia immediatamente dopo il rientro in Italia sia nel post adozione. Nella maggioranza dei casi (61,9 per cento) ha avuto un primo contatto entro 15 giorni dall’ingresso in Italia con il minore, il 21,6 per cento entro un mese e un altro 10,4 per cento entro i primi tre mesi. Una nota relativa ai costi: il 79,6 per cento ha dichiarato che il preventivo è stato rispettato (contro l’83 per cento nel 2009) mentre il 19,9% superiori. (gig)