Adozioni. Single e coppie omogenitoriali, Ciai: “Una risorsa per bambini e bambine sole”
MILANO – Da sempre attento alle trasformazioni sociali e familiari che attraversano ogni tempo il Ciai, associazione di famiglie ed ente autorizzato all’adozione internazionale dal 1968, ha voluto approfondirle con l’obiettivo di comprenderle, “perché non è possibile garantire diritti ai bambini e alle bambine, primo fra tutti quello a una famiglia, prescindendo da questi cambiamenti”, afferma.
L’associazione ha sempre messo al primo posto il superiore interesse di bambini e bambine, “prendendo le distanze da qualunque visione adultocentrica della genitorialità”, sottolinea.
E’ così che, partendo da un approfondimento scientifico e normativo (iniziato fin dal 2012), sulla base dell’esperienza sul campo e del confronto con operatori e Servizi Territoriali, Ciai ha condiviso con la propria assemblea dei soci (svoltasi a Cervia lo scorso 23 aprile) la convinzione che “l’adozione e l’affido familiare da parte di coppie omogenitoriali e di single rappresentino per bambini e bambine la stessa valida opportunità di avere una famiglia stabile e affetti sicuri rispetto a una famiglia eterosessuale”.
Afferma l’associazione: “Come ha ricordato l’Associazione italiana di psicologia già nel 2014, le affermazioni secondo cui i bambini e le bambine, per crescere bene, avrebbero bisogno di una madre e di un padre non trovano in realtà riscontro nelle ricerche internazionali sul rapporto fra relazioni familiari e sviluppo psico-sociale degli individui. Le stesse ricerche hanno da tempo documentato come il benessere psico-sociale dei membri dei gruppi familiari non sia tanto legato alla forma che la famiglia assume, quanto alla qualità dei processi e delle dinamiche relazionali che si attuano al suo interno. In particolare, la ricerca psicologica rileva che il baricentro del benessere del bambino e della bambina è la qualità del contesto familiare, la capacità del genitore di assumere il suo ruolo e le conseguenti funzioni educative che ne derivano. Il benessere di bambini e bambine non dipende in modo significativo dal fatto che in famiglia i genitori siano sposati, separati, single o dello stesso sesso. A garantirlo è la qualità della relazione familiare”.
Ciai concorda con l’associazione italiana di psicologia che dichiara che “i bambini hanno bisogno di adulti in grado di garantire loro cura e protezione, insegnare il senso del limite, favorire tanto l’esperienza dell’appartenenza quanto quella dell’autonomia, negoziare conflitti e divergenze, superare incertezze e paure, sviluppare competenze emotive e sociali”.
Avendo fatte proprie queste convinzioni e avendole condivise con la propria base associativa, Ciai afferma che “continuerà nel percorso di conoscenza e di apertura a nuovi progetti di intervento su queste tematiche e sui nuovi modelli familiari, mantenendo saldi i propri principi e con uno sguardo sempre rivolto al superiore interesse di tutti i bambini e tutte le bambine. Proseguirà il suo impegno nell’accompagnare e sostenere con competenza, passione e amore tutte le famiglie, riconoscendo le specificità di ciascuna, in un tempo che cambia e che ancora cambierà”.
Le azioni. Dal 2020, in considerazione della diffusione sempre più ampia di nuove configurazioni familiari e alla luce dei significativi cambiamenti avvenuti anche sul piano giuridico (vedi riconoscimento delle unioni civili e numerose sentenze ex art. 44), Ciai ha ritenuto di poter proseguire il percorso di confronto e di studio proponendo il Corso di Formazione per Operatori psicosociali “Omogenitorialità nell’affido familiare e nell’adozione”, giunto oggi alla sua decima edizione.
“Oltre all’iniziativa del corso, che ha visto la partecipazione di circa 200 operatori in meno di tre anni – ricorda l’associazione – è stato promosso anche un gruppo di supervisione formato da 20 operatori che periodicamente si sono confrontati sulle situazioni che i diversi servizi territoriali stavano incontrando; questo conferma che sempre più bambini e bambine stanno già vivendo in questi nuovi contesti familiari e che esiste un forte bisogno da parte degli operatori di essere formati e acquisire specifiche competenze per accompagnare e sostenere al meglio queste famiglie”. Da qui la decisione di Ciai di dare vita a un servizio online appositamente dedicato a fornire consulenza psicologica a persone omosessuali che intendono prendere in affido o adottare un minore o lo abbiano già fatto (al numero 02 8484 4448) e a organizzare momenti di formazione e consulenza per le figure professionali che operano nell’ambito dell’affido e dell’adozione.