Affido condiviso, le donne del Pd contro il ddl Pillon: barricate in Parlamento
ROMA - Il Partito democratico, e in particolare le donne Dem, annunciano una battaglia serrata contro il ddl Pillon. In parlamento, ma anche nel Paese. Durante una conferenza stampa in Senato Monica Cirinna', Francesca Puglisi e Anna Rossomando spiegano le ragioni del 'no' al testo sull'affido condiviso depositato dal senatore della Lega Simone Pillon e gia' all'esame della commissione Giustizia di Palazzo Madama.
"Nel ddl Pillon- spiega Cirinna'- c'e' una visione ideologica, antica della famiglia, che grava sulle donne e i bambini e li vuole riportare indietro. In commissione faremo le barricate". La proposta di legge, continua la senatrice Pd, "distrugge il diritto di famiglia cosi' come lo abbiamo costruito a partire dal 1975. Rende difficilissima la separazione nel caso in cui la donna madre non sia una lavoratrice e non abbia un reddito certo abolendo l'assegno di mantenimento. I bambini diventano dei 'trolley' che in modo paritario devono passare dei giorni tra la casa del padre e la casa della madre. Che urgenza c'e' di questo ddl? Quale fretta abbiamo visto che l'89 per cento delle separazioni in Italia avviene in modo consensuale. Il punto vero e' che il dll Pillon mira a far tornare al matrimonio indissolubile. Noi dobbiamo difendere innanzitutto il diritto dei minori". Cirinna' sottolinea che le "urgenze" legislative in commissione Giustizia "sono ben altre". Quindi lancia una sfida a Giulia Bongiorno: "Se veramente vuole mantenere il suo impegno a difesa delle donne che subiscono molestie e violenza faccia qualcosa di urgente sul femminicidio. Questa e' la priorita'".
Francesca Puglisi annuncia che le donne del Pd faranno sentire la loro voce contro il ddl Pillon gia' durante la manifestazione a Roma del 30 settembre. Quindi spiega che la mediazione familiare obbligatoria prevista dal ddl Pillon in caso di separazione "e' in contrasto con qualsiasi direttiva europea". La mediazione, sottolinea, "e' di per se' necessariamente un atto volontario mentre quel testo di legge la inserisce come obbligatoria per tutte le separazioni in cui sono coinvolti i minori e questo va in contrasto anche con la convenzione di Instanbul che la vieta nei casi in cui vi sia violenza domestica. Non e' un testo di legge che parla di bi-genitorialita' ma di interessi economici degli adulti". Come Movimento delle donne Pd, le 'Towanda girls', continua Puglisi, "rivolgiamo un appello a tutte le donne della maggioranza e del governo affinche' ci sia un ripensamento su questo ddl. L'appello lo rivolgiamo soprattutto alle donne M5s affinche' rifiutino questa logica di violenza contro le donne e i bambini". Il testo di legge Pillon, conclude l'esponente delle donne Dem, "non parla dei diritti all'affido condiviso dei bambini in caso di separazioni. Parla degli interessi patrimoniali ed economici degli adulti. Viene soprattutto fatto l'interesse del padre".
Per Anna Rossomando, vice presidente del Senato, "si scrive affido condiviso ma si legge guerra 'padri contro le madri', e si legge anche 'figli minori trattati come pacchi postali'. Il nostro diritto di famiglia e tutti i nostri sforzi devono andare a tutelare il benessere psicofisico dei minori e soprattutto salvaguardare quel campo affettivo che chiamiamo famiglia e che quando si separano dei genitori deve continuare ad esistere come comunita' affettiva per i figli senza esasperare i conflitti". Questo disegno di legge, conclude Rossomando, "in ossequio a un approccio molto ideologico e propagandistico, vuole usare la famiglia come un luogo dove rimettere tutti all'ordine e al proprio posto, in particolare le donne. Non facciamo pagare il prezzo dell'ideologia cieca e cinica pero' ai bambini". (DIRE)