Affitti, a Milano 2 mila famiglie a rischio morosità. Niente fondo del comune
MILANO – Duemila tra pensionati, genitori soli con minori a carico e single non avranno nessun sostegno per il loro affitto. Eppure l'anno scorso il comune di Milano aveva dato loro un contributo di 1.200 euro ciascuno al massimo, in totale 1,8 milioni di euro (per 1.173 famiglie, in tutto). Le loro condizioni economiche sono rimaste identiche, al contrario dei contributi degli enti locali. "L'amministrazione dice di non avere soldi in bilancio – commenta Leo Spinelli, segretario milanese del Sicet (il sindacato inquilini della Cisl) – ma la realtà è che non avevano nemmeno immaginato uno strumento del genere". Il Sicet avverte che non sostenere l'affitto delle famiglie in difficoltà si tradurrà in un aumento degli sfratti per morosità. "E sulla strada rischiano di finire persone davvero povere, senza nessuna alternativa", aggiunge Leo Spinelli.
Il bando comunale 2012 è nato come una pezza alle mancanze di un altro fondo, quello "di sostegno per il disagio acuto" (Fdsa) pubblicato da regione Lombardia, in tutto 13 milioni di euro (10 per il sostegno agli affitti e 3 per i "morosi incolpevoli"). "I criteri erano troppo stringenti – ricorda Spinelli – e tagliava fuori grandi fasce di povertà a Milano". E quest'anno? Niente di nuovo nel bando pubblicato il 2 settembre (scadenza: 31 ottobre). L'asticella del reddito Isee è sempre 4.131,66 euro per i normali cittadini o di 8.326,31 euro per i nuclei di due persone anziane con pensione minima. Troppo selettivo. "Il bando comunale aveva il merito di allargare un po' il bacino e arrivare a coprire almeno queste 2mila famiglie in più", ribadisce Spinelli. Basta vedere il trend delle domande per il fondo regionale dal 1999, anno di creazione del Fondo sostegno affitti (il vecchio nome del Fdsa) al 2012 per rendersi conto che qualcosa non torna: in Lombardia sono passate da più di 60 mila a 10 mila circa. I Caf dei sindacati, in primis quelli della Cisl, hanno da sempre spedito circa il 90 per cento delle richieste di contributo. Ma quest'anno non hanno ratificato la convenzione con il Comune per continuare ad essere il punto di raccolta delle domande dei contributi per il sostegno all'affitto: "Non ce la sentiamo di dover essere noi a dire ai nostri pensionati che quest'anno il contributo possono scordarselo", spiega Maria Grazia Bove, segretario Cisl di Milano. E l'incombenza così spetterà al Comune.
Ci sono altri conti che non tornano al sindacato degli inquilini. Il fondo regionale 2012 di 12 milioni di euro per il 40 per cento doveva essere finanziato dai Comuni lombardi. Invece, a consuntivo, le amministrazioni locali hanno sborsato, in totale, 2 milioni di euro, meno del 17 per cento. Il resto è tornato nelle casse: "I Comuni non hanno dovuto mettere di più perché i criteri erano troppo stringenti e le famiglie aiutate meno di quanto fosse stimato", commenta Spinelli. Un aiuto solo virtuale. "Anche i 3 milioni destinati all'aiuto delle coppie giovani per i mutui non sono stati utilizzati", prosegue Spinelli. Per il sindacalista della Cisl esistono quindi modi per recuperare i circa 2 milioni di euro necessari almeno per aiutare le famiglie povere e i pensionati esclusi dal bando regionale. Un altro strumento (valore stimato: 4 milioni di euro) poteva essere l'adeguamento degli affitti di circa 3.500 appartamenti del patrimonio comunale. "Li abitano nuclei a rischio 'decadenza' (esclusione dalla graduatoria delle case popolari per limiti di reddito, ndr) con 100mila euro di reddito e altre proprietà: non sono i più poveri", commenta Spinelli. È stabilito dalla legge regionale 27 del 2007 che i canoni vadano adeguati: ma non è un obbligo. E il Comune ha deciso di non recuperare nulla da quel bacino, accusa il sindacato. (lb)