Afghanistan, Msf: “L'esclusione delle donne dalle scuole di medicina minaccia l'assistenza sanitaria”
“La salute delle donne in Afghanistan avrà gravi ripercussioni dopo l’annuncio dell’Emirato islamico dell'Afghanistan che le donne non potranno più frequentare gli istituti di medicina”. E’ quanto dichiara Medici Senza Frontiere (Msf), secondo cui “questa decisione è un ulteriore passo per escludere le donne dalla vita pubblica e professionale, nonostante il numero insufficiente di operatrici sanitarie in Afghanistan abbia già un impatto sulla possibilità di fornire assistenza sanitaria nel paese, soprattutto a causa della separazione tra reparti ospedalieri maschili e femminili. Questi nuovi ostacoli limiteranno ulteriormente l'accesso a un'assistenza sanitaria di qualità, rappresentando un grave rischio per il futuro”.
“Non può esistere un sistema sanitario senza operatrici sanitarie istruite. In Msf più del 41% del personale medico è costituito da donne. La decisione di impedire alle donne afghane di studiare negli istituti di medicina le escluderà ulteriormente sia dall'istruzione che dalla possibilità di ricevere un’adeguata assistenza sanitaria”, afferma Mickael Le Paih, capomissione di Msf in Afghanistan.
Proprio in Afghanistan Msf gestisce 7 progetti a Helmand, Kunduz, Herat, Khost, Kabul, Kandahar e Bamyan, con particolare attenzione alla fornitura di assistenza sanitaria secondaria. Nel 2023, le équipe di Medici senza Frontiere hanno effettuato oltre 132.600 visite ambulatoriali, 96.000 ricoveri, 383.600 visite al pronto soccorso, 15.200 interventi chirurgici e hanno assistito 45.260 parti. I pazienti trattati nei centri ambulatoriali di alimentazione terapeutica sono stati 10.500 e 12.500 quelli ricoverati nei centri ospedalieri di alimentazione terapeutica.
Le esigenze mediche in Afghanistan sono enormi e per farvi fronte è necessario formare più personale medico afghano femminile. Perciò le donne devono poter accedere all'istruzione. Le restrizioni all'istruzione introdotte nel 2024, 2022 e 2021 limitano notevolmente la disponibilità di formare nuovo personale medico femminile in futuro.
A Khost, una delle maternità di Msf con più pazienti in tutto il mondo, dove il personale femminile è essenziale per l’assistenza materna, è già difficile coprire tutte le posizioni, tra cui ostetriche e ginecologhe. Da gennaio a giugno 2024, MSF ha assistito 22.300 parti.
“Se nessuna ragazza può frequentare la scuola secondaria e nessuna donna può frequentare l'università o le scuole di medicina, da dove verranno le professioniste della salute nei prossimi anni e chi si occuperà delle donne afghane quando ne avranno bisogno? Per far sì che i servizi essenziali siano disponibili per tutti, devono essere allo stesso modo forniti da tutti, uomini e donne”, conclude Le Paih di Msf.