Agenda Ue, Timmermans bacchetta gli stati: se hanno risposte migliori felice di sentirle
BRUXELLES - “Se hanno risposte migliori sarei felice di sentirle, ma finora non ho visto qualcosa di meglio di quello che abbiamo proposto”. È la risposta del vice-presidente della Commissione Ue, l'olandese Frans Timmermans, a Francia e Germania che in una nota congiunta hanno criticato il piano di redistribuzione dei rifugiati proposto la settimana scorsa dalla Commissione europea. Nonostante entrambi i Paesi si fossero dichiarati a favore dell'iniziativa, e la Germania è il Paese che accoglie il maggior numero di rifugiati in tutta l'Unione europea, esigono ora un nuovo piano che consideri il problema globale dell'immigrazione.
Timmermans, vicepresidente della Commissione Ue |
La Commissione europea, secondo Timmermans, “ha fatto il proprio lavoro affrontando il problema in modo olistico” e indicando “un doppio approccio: breve, ma anche a lungo termine”. L'obiettivo dell'esecutivo “è individuare risposte immediate alla crisi. Non possiamo offrire risposte immediate se non si distrugge il modello di business di cui sono vittima i migranti, se non ci sono una politica di asilo e una protezione delle frontiere che funzionano e se manca una solidarietà europea". "Abbiamo proposto - ha continuato il vicepresidente della Commissione - risposte a queste domande, ma ora spetta agli Stati membri dare la loro opinione sulla questione e non rispondere non risolve il problema”.
Germania e Francia hanno chiesto una distribuzione più equa dei 40 mila rifugiati, provenienti da Italia e Grecia, che 23 su 28 Stati Membri dell'Unione europea accoglieranno. Regno Unito e Irlanda hanno esercitato il diritto - che hanno esclusivamente loro, stabilito nel Trattato sul funzionamento dell'Ue - di scegliere di non partecipare (opt-in). La Danimarca, invece, ha una clausola d’esclusione (opt-out) dalle disposizioni del trattato Ue che comprendono l'articolo 78.3 che consente di attivare il sistema di risposta di emergenza. Secondo il piano, la maggior parte dei rifugiati arriverà in Spagna, Polonia, Francia, Germania.
I ministri degli interni, il francese Bernard Cazeneuve, e il tedesco Thomas de Maizière hanno chiesto che la ripartizione delle quote "prima di tutto tenga maggiormente conto degli sforzi già compiuti dagli Stati membri" nei meccanismi di protezione e di assistenza. Il piano europeo, che cerca di alleggerire il carico di rifugiati che sono arrivati in Italia e Grecia, è stato presentato a Bruxelles la settimana scorsa e le quote previste sono stabilite in base a calcoli che includono fattori quali la popolazione, la disoccupazione e la ricchezza.
I ministri di Germania e Francia sostengono anche che i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, che chiedono una maggiore solidarietà, dovrebbero applicare "tutte le misure necessarie per rafforzare la sorveglianza delle frontiere esterne", con il sostegno finanziamento europeo. Cazeneuve e de Maiziere hanno anche chiesto di creare "centri di ingresso" degli immigrati per analizzare rapidamente le richieste e permettere il rientro nel Paese di origine di coloro che non rispettano i requisiti per l'accesso. Hanno inoltre chiesto il rafforzamento dell'agenzia Frontex e della cooperazione con i Paesi di origine. (GdP).