Agrigento, gara di solidarietà per i migranti che si allontanano dal centro accoglienza
PALERMO - Tanta accoglienza e solidarietà della gente di Agrigento che, in questi giorni si è attivata, attraverso la Caritas, per sostenere i primi bisogni di 140 migranti, uomini e donne alcune incinta e altre con bambini, che sbarcati a Porto Empedocle alcuni giorni fa, si sono poi allontanati dal centro di prima accoglienza di Siculiana.
In buona parte si tratta di richiedenti asilo, per lo più provenienti da Eritrea, Nigeria e Siria che si allontanano spontaneamente dal centro di Siculiana. Nessuno può fermarli o costringerli a stare dentro la struttura.
“La gente attraverso i nostri appelli e la mobilitazione straordinaria delle nostre parrocchie che hanno dato prima ospitalità a queste persone – dice Giuseppe La Rocca, responsabile della comunicazione della Caritas agrigentina -, ha risposto in maniera esemplare”.
A dirigere la situazione, in questi tre giorni, sono stati i ragazzi della Caritas diocesana di Agrigento, con a capo il direttore Valerio Landri. Al loro fianco i ragazzi della Croce rossa italiana e cittadini come Mario Pardo che, improvvisata una raccolta di denaro sui social network, ha acquistato oltre 500 panini e centinaia di bottiglie d'acqua da distribuire.
I migranti, tra giovedì e venerdì, circa 140 in tutto, sono stati divisi tra l'oratorio della chiesa "Madonna della Provvidenza" (campo sportivo) e i locali degli scout all'interno dell'ex collegio dei Filippini di Agrigento per trascorrere la notte al riparo.
Ed è proprio in questi due punti di raccolta che intere famiglie di agrigentini, dopo aver raccolto l'appello dei volontari, hanno portato cibo e coperte per donne e bambini mobilitando panifici, supermercati e bar.
“La reazione della gente è stata sorprendente e sicuramente può ricordare quella che, in passato ha avuto il popolo lampedusano – dice ancora Giuseppe La Rocca -. Tutta la diocesi si è attivata subito, dando sostegno a questa gente che, arriva a piedi da Siculiana, stanca, affamata e molto provata. In particolare, siamo riusciti a dare ospitalità a 140 migranti, tra cui donne e bambini e ragazze incinta, che abbiano distribuito in alcuni spazi di due parrocchie. Molti di loro, tra sabato e domenica, sono già partiti con i pulman diretti a Roma. Ci aspettiamo che la situazione si ripeta. Stanotte nella parrocchia della Provvidenza ne abbiamo avuto 40. Sappiamo che chiedono soltanto un sostegno temporaneo perché il loro obiettivo è raggiungere il nord-Europa. Stasera organizzeremo un punto di ristoro nel centro della città per distribuire cibo e coperte ai migranti che sono di passaggio. Noi non nasciamo come centro di prima accoglienza ma vogliamo aiutare chi, in questo momento, è in una situazione di grave disagio. Non siamo attrezzati adeguatamente ma rispondiamo con quello che possiamo ai loro bisogni. Stiamo cercando di intervenire con gli strumenti che abbiamo anche grazie alla solidarietà di tanti cittadini. Queste persone ci dicono che vogliono andare via subito dalla Sicilia: sono diretti a Roma e Milano per poi raggiungere alcuni paesi del nord- Europa”.
La Caritas di Agrigento ha una sola struttura religiosa accreditata per la prima accoglienza dedicata per 15 donne anche con bambini. In passato le suore di San Vincenzo di Agrigento hanno dato ospitalità, infatti, ad alcune donne eritree che, dopo pochi giorni sono andate via volontariamente.
I migranti che sbarcano a Porto Empedocle dalle navi dell’operazione Mare Nostrum, attualmente, dopo la chiusura della tensostruttura di Porto Empedocle, vengono accolti all’interno della struttura di Villa Sikania a Siculiana, a pochi chilometri da Agrigento. Molti, però, eludendo le forze dell’ordine si allontanano a piedi verso Agrigento.
La situazione dal punto di vista numerico è in continua evoluzione. Ieri si sono conclusi gli sbarchi dei migranti a Porto Empedocle, tra di loro, anche, due disabili e una bimba col suo gatto. Fino a ieri pomeriggio erano 249 i migranti (tra cui 36 donne e 43 minori) giunti a Porto Empedocle dopo essere stati soccorsi dalla nave della Marina militare “Sirio”. Le persone soccorse sono in prevalenza di nazionalità siriana e nigeriana: tra di loro anche una donna incinta ed alcuni neonati, nonché due persone disabili (uno dei quali in carrozzina) e una bambina giunta con il suo gatto.
Verso mezzanotte è giunta pure in porto anche la motonave “European voyager”, in servizio di linea con le isole Pelagie, con a bordo altri 12 migranti recuperati la scorsa notte dalle unità di soccorso nei pressi di Lampedusa e successivamente trasbordati sulla nave passeggeri per il trasferimento a terra. (set)