AiBi scrive a Renzi: "A giugno riforma delle adozioni internazionali”
ROMA - L’associazione Amici dei Bambini si rivolge a Renzi per chiedere una riforma del sistema delle adozioni internazionali la cui procedura, in una recente dichiarazione a proposito del blocco delle adozioni avvenuto in Congo, ha egli stesso definito “confusa” e bisognosa di semplificazione e trasparenza, esigenza tra l’altro espressa anche dal presidente della Repubblica, GiorgioNapolitano, dal presidente del Senato, Pietro Grasso, e dalla Presidente della Commissione bicamerale infanzia a adolescenza, Michela Vittoria Brambilla in occasione della Giornata Mondiale per i diritti dell’Infanzia.
“Vista la Sua annunciata intenzione di dedicarsi, ogni mese, a una riforma diversa – si legge nella lettera - il prossimo giugno dia la priorità a quei 168 milioni di bambini abbandonati in tutto il mondo, che non chiedono altro se non di essere accolti in una famiglia vera. Restituisca un po’ di fiducia alle migliaia di aspiranti famiglieadottive italiane, che sono sempre più scoraggiate dall’avventurarsi in quell’intricata selva di regole, pratiche, preconcetti e costose parcelle che è diventata l’adozione”.
AiBi ricorda che in Parlamento è stata già depositata da diversi mesi una proposta di legge presentata dall’associazione e firmata anche da Khalid Chaouki. I principali punti su cui Aibi chiede di intervenire riguardano innanzitutto la promozione di una vera cultura dell’accoglienza, eliminando il passaggio attraverso i Tribunali per i Minorenni, procedura in Europa attualmente prevista solo dall’Italia. “Occorre superare l’attuale concetto di ‘selezione’, a favore di un percorso comune, fra enti e servizi sociali, di ‘accompagnamento’ alla genitorialità adottiva”, dichiara l’AiBi.
In secondo luogo, è necessario semplificare l’iter adottivo, fissando tempi certi per l’ottenimento dei decreti di idoneità all’adozione, senza dover aspettare per anni, e ridurre i costi, a tal punto proibitivi da costringere molte coppie a chiedere mutui e finanziamenti, ridefinendo gli standard qualitativi degli enti autorizzati all’adozione, nonché prevedendo una loro ‘regionalizzazione’.
Sarà necessario inoltre rivedere ruolo e struttura della Commissione per le Adozioni Internazionali, che andrebbe sciolta da ogni tipo di vincolo politico e collocata sotto la competenza del Ministero degli Affari Esteri, così da acquisire più spinta propulsiva nelle relazioni con gli interlocutori internazionali; agevolare l’adozione dei minori con “bisogni speciali”, con problemi di salute o handicap, gruppi di fratelli, minori di età superiore ai sette anni, consentendo l’adozione anche a persone single o con età superiore ai limiti stabiliti dalla legge.
Infine l’AiBi ricorda che bisogna aprire alle accoglienze alternative, a cominciare dalla kafala, l’istituto giuridico dei paesi a cultura islamica per la protezione e l’accoglienza dei minori abbandonati, sul cui riconoscimento l’Italia è in grave ritardo rispetto agli altri paesi. Non solo adozione. Emerge l’urgenza di introdurre l’affido internazionale, come strumento che permetta di accogliere nelle famiglie affidatarie italiane i minori dei Paesi in emergenza umanitaria.
“Se ci farà l’onore di prendere in mano il nostro disegno di legge – scrive l’associazione a Renzi - si accorgerà di quanto esso sia ricco e denso di soluzioni e risposte concrete alla crisi che affligge il nostro settore”. L’Aibi confida in Renzi per arginare “la fuga delle coppie dall’adozione” affinché le famiglie possano di nuovo tornare a sperare “in questa meravigliosa forma di accoglienza e amore che è l’adozione internazionale”.