24 maggio 2016 ore: 16:46
Salute

Aiop: sanità privata costa solo il 15% della spesa totale

Oggi l'ospedalita' privata conta 52.780 posti letto, 12mila medici, 26mila infermieri e 32mila operatori di supporto, assicurando il 25% del totale delle prestazioni erogate e costando solo il 15% della spesa sanitaria nel suo complesso. Sono alcuni...

Oggi l'ospedalita' privata conta 52.780 posti letto, 12mila medici, 26mila infermieri e 32mila operatori di supporto, assicurando il 25% del totale delle prestazioni erogate e costando solo il 15% della spesa sanitaria nel suo complesso. Sono alcuni dati emersi oggi a Roma in occasione della presentazione del libro 'Nella storia della sanita' italiana - Cinquant'anni di Aiop', che ripercorre i 50 anni di storia dell'Associazione italiana ospedalita' privata. L'evento si e' svolto presso la sala degli Angeli di Palazzo Brancaccio, alla presenza del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e del presidente dell'Aiop Gabriele Pelissero, che si sono confrontati in un faccia a faccia relativo ai temi riguardanti lo stato dell'arte del nostro welfare sanitario.

"All'Aiop aderiscono 500 ospedali privati del nostro Paese- ha detto Pelissero- e questi 50 anni dell'Associazione, maggiormente rappresentativa dell'imprenditoria sanitaria, segnano un traguardo importante per tutto il Servizio sanitario nazionale. Il 93% delle strutture (459) e l'88% dei posti letto (46.700) attualmente risultano essere accreditati con il Ssn, ricoverando annualmente piu' di un milione di degenti, per un totale di 8 milioni e 500mila giornate di degenza, con un'incidenza del 13,5% sull'intero monte di giornate ospedaliere, impegnando meno dell'8% delle risorse che il Servizio sanitario nazionale assegna all'attivita' ospedaliera, con indicatori di performance del tutto simili a quelli delle strutture pubbliche piu' sofisticate".

Il nostro Ssn nasce formalmente il 23 dicembre 1978 con la legge 833, dopo un lungo e articolato dibattito culturale e politico, con tre prerogative importanti: universalita' e solidarieta', accentramento di tutte le attivita' di prevenzione cura e riabilitazione, e gestione interamente pubblica del sistema. "All'epoca- ha proseguito il presidente di Aiop- la nostra Associazione aveva alle spalle gia' 12 anni di attivita': nel 1980 l'ospedalita' privata rappresentava il 14% della disponibilita' dei posti letto ospedalieri, per raggiungere il 21% nel 1997. Pur in un clima ideologico sostanzialmente ostile, in 50 anni l'imprenditoria sanitaria e' riuscita a superare non pochi cambiamenti, rappresentati soprattutto da tre riforme sanitarie: la prima appunto quella del 1978, la seconda sintetizzabile nei decreti legislativi 502/92 e 517/93, espressione del governo guidato da Giuliano Amato, e la terza, del 1999, comunemente definita la 'riforma Bindi'".

Dal 2012 al 2016, intanto, il comparto sanitario e' stato aggredito "da pesanti tagli lineari- ha sottolineato ancora Pelissero- quantificabili in 20 miliardi di euro, estremamente penalizzanti e potenzialmente forieri di un cambiamento strutturale della natura universalistica e solidale del nostro Ssn. Se pensiamo allora che la sopravvivenza del nostro welfare sanitario passi da un significativo incremento della spesa pubblica sanitaria, siamo sulla strada sbagliata. Oggi piu' che mai si rende necessaria l'introduzione di fattori di efficientamento e di competitivita', attraverso la realizzazione di un autentico pluralismo di erogatori, basato sulla libera scelta del luogo di cura e sull'applicazione concreta del pagamento a prestazione".

Questo percorso, secondo il presidente dell'Aiop, e' ancora frenato dalla presenza "di una predominante componente di erogatori pubblici inefficienti e autoreferenziali- ha sottolineato ancora- che generano una spesa improduttiva che Aiop stima tra i 5 e i 10 miliardi di euro. Rendere produttiva questa spesa e' la grande sfida che ci aspetta per gli anni a venire. Nel 50esimo anniversario della nostra fondazione siamo pero' fiduciosi, perche' per la prima volta dopo 6 anni, la Legge di Stabilita' 2016 non contiene tagli alla sanita', ma introduce una serie di norme innovative e coraggiose. Un primo e solido intervento- ha concluso- per un autentico processo riformatore".

(DIRE)

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