Al Bambino Gesù un laboratorio per pazienti con fibrosi cistica
Roma - E' ormai dimostrato l'impatto positivo dell'esercizio fisico sui pazienti con Fibrosi Cistica gia' dai primissimi anni di vita. In questi pazienti l'attivita' fisica, associata alla fisioterapia respiratoria quotidiana necessaria a rimuovere le secrezioni bronchiali, facilitano la liberazione dei bronchi dal muco denso ristagnante, migliorano la funzione stessa dei polmonare e quindi l'ossigenazione di tutti gli organi. L'attivita' fisica poi contrasta l'indebolimento del tono calcico delle ossa e contemporaneamente aiuta ad avere un maggiore controllo dei valori di glicemia nel sangue in quei pazienti che esprimono gia' il diabete. Tutto questo e' stato dimostrato da importanti studi clinici. Presso l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesu', grazie alla donazione dell'Associazione Onlus O.F.FI.CI.UM (Organizzazione delle Famiglie contro la Fibrosi Cistica a carattere Umanitario) e' stato possibile allestire un laboratorio per rieducare allo sforzo anche i pazienti affetti da fibrosi cistica con riduzione significativa della funzionalita' respiratoria.
I pazienti che necessitano di lunghi ricoveri, selezionati in base a criteri scientificamente definiti con la collaborazione della Medicina dello Sport dell'Ospedale che indichera' i parametri di tolleranza cardiopolmonare, potranno svolgere programmi di riabilitazione per mantenere o migliorare la propria funzionalita' respiratoria. L'allenamento quotidiano, sotto controllo stretto dei fisioterapisti, potra' essere effettuato dopo il superamento della fase acuta di riacutizzazione infettiva, senza provocare sovraccarichi dell'apparato cardiopolmonare e in assoluta sicurezza.
"Questo servizio- spiega la dottoressa Vincenzina Lucidi, responsabile di Fibrosi Cistica- aiutera' i pazienti con insufficienza respiratoria di grado medio-grave a contrastare la naturale riduzione dell'attivita' motoria che si sviluppa a causa dall'aumento della dispnea e della percezione allo sforzo presente negli stadi piu' avanzati della malattia".
"Vivere con una patologia cronica evolutiva- dichiara Silvia Ranocchiari, presidente O.F.FI.CI.UM- impegna notevolmente il paziente e la sua famiglia. Per questo la nostra associazione ha come vocazione la diffusione della conoscenza della Fibrosi cistica. Solo accrescendo la familiarita' con la malattia i nostri figli potranno crescere in un ambiente maggiormente accogliente".
La fibrosi cistica, la piu' diffusa tra le malattie genetiche, e' causata da un gene alterato che comporta anomalie nel trasporto di sali e acqua sulla superficie delle cellule epiteliali. Interessando vari organi e alterandone le funzioni (problemi respiratori, infiammazioni croniche dei polmoni, danni all'intestino e al fegato, malnutrizione e infertilita'), puo' essere invalidante per la crescita e la vita futura dei piccoli. Alle malattie genetiche rare e ultrarare e' dedicata in particolare 'Vite Coraggiose', la campagna di comunicazione sociale promossa dalla nuova Fondazione Bambino Gesu' Onlus.
(DIRE)