Al via il congresso Arci a Pescara. "Per agire contro le paure ripartiamo dalle persone"
ROMA - 530 delegati e delegate da tutta Italia, quattro giorni di dibattiti e incontri, un solo slogan: “più cultura, meno paura”. Inizia domani, 7 giugno, a Pescara il XVII congresso nazionale dell’Arci. L’appuntamento si apre all’indomani della fiducia incassata dal cosiddetto "governo del cambiamento", formato dal Movimento 5 stelle e dalla Lega. Dopo i toni accesi della recente campagna elettorale non è un caso che il titolo scelto dall'organizzazione sia “Agire sulle paure per liberarsene”. “In questi ultimi mesi abbiamo percepito con forza il clima sul quale stavano soffiando venti razzisti e omofobi - spiega la presidente dell’Arci Francesca Chiavacci - ci è tornata in mente una frase di Martin Luther King: ‘ un giorno la paura bussò alla porta, il coraggio aprì e non trovò nessuno’. Ecco, quello che vogliamo fare è attirare l’attenzione della società su quanto le paure che sentiamo siano indotte e su quali siano le vere cause di questo clima di sospetto. In questa cornice analizzeremo la crisi materiale ed economica in cui i cittadini si sono trovati: i ricchi sono sempre più ricchi, i poveri sempre più poveri. E la colpa viene data a chi arriva da altri paese o a fantasmi che non sono le vere cause del peggioramento di vita degli italiani”.
I temi affrontati saranno tanti, a cominciare dai punti cardine del contratto di governo del nuovo esecutivo. “Uno degli aspetti che rileviamo è la discriminazione: prima gli italiani si ritrova in maniera forte lungo tutte le linee del contratto, questo significa che c’è una chiara volontà di annullare l’esistenza dei cittadini stranieri, dagli asili alle pensioni fino al reddito di cittadinanza - spiega Chiavacci -. L’altro punto è l’idea fortemente securitaria che limita i diritti di libertà: l’enfasi sulla legittima difesa, le carceri come soluzione, nessun accenno alla prevenzione. Ecco, tutto questo per noi è molto preoccupante. Manca, poi, l’accenno alla lotta alle disuguaglianze, parola non contenuta nel contratto. E anche le poche cose positive in quel documento sono chiaramente irrealizzabili dal punto di vista finanziario, penso al reddito di cittadinanza”. Inoltre anche la partenza del governo giallo- verde mette in allarme: “i primi gesti e le prime frasi del ministro Salvini, il silenzio per giorni sul caso di Soumaila Sacko non ci fanno ben sperare: ci auguriamo che Salvini si decida a fare il ministro e non continui a comportarsi da leader di una forza xefonoba e razzista. Il suo ruolo dovrebbe essere quello di far rispettare le leggi e non di sfidarle”.
La discussione sarà anche sulle strategie di comunicazione, ascolto e consapevolezza nei territori per la diffusione di idee solidali . “Non è facile oggi parlare con le persone, che sono impaurite e impoverite e spesso non hanno reale consapevolezza di ciò che accade- aggiunge la presidente dell’Arci -. Anche tra gli ultimi non c’è una visione solidale. Un’ associazione come la nostra deve riuscire ad ascoltare le ragioni e farsi ascoltare, capire e farsi capire. Dobbiamo riaffermare la cultura come socialità e presenza sul territorio. Noi siamo una associazione ricreativa, dove ricreazione è intesa anche come battaglia contro l’isolamento. Oggi più si è poveri, più si tende a stare da soli e in questo clima crescono il sospetto e l’ odio - continua Chiavacci - La nostra funzione storica è quella di occupare il tempo libero delle persone per renderlo piacevole, per rispondere ai desideri e ai bisogni: è un’alltra missione che abbiamo sui territori e che portiamo avanti con sempre più difficoltà”.
Infine non mancherà una riflessione sulla politica e sull’avanzata delle forze populiste. “Siamo convinti che il conflitto presente oggi nella società bisogna attraversarlo - afferma Chiavacci - noi rivendichiamo la nostra autonomia rispetto ai partiti politici e cerchiamo sempre di far corrispondere alle parole le azioni. Ma oggi alcuni partiti ci sembrano lontani dai bisogni delle persone, questo ha comportato la crisi che vediamo a sinistra. Il nostro contributo come associazione sarà quello di fare una battaglia culturale per rimettere al centro alcuni temi. Vogliamo uscire da questo stato di cose in cui nessuno dice più nulla, nessuno si indigna. Partiremo dunque da come ricostruire una cultura solidale e di sinistra, siamo orgogliosi di esistere e di resistere”.
Il programma. Il congresso sarà aperto, giovedì 7 alle 15 dal presidente di Arci Pescara Valerio Antonio Tiberio. Alle 16 è prevista la relazione della Presidente nazionale Arci Francesca Chiavacci. Subito dopo un collegamento skype con Paola e Claudio Regeni. Dalle 17,10 gli interventi di Carla Nespolo, presidente nazionale Anpi e del console dello stato di Palestina Nidal Thawabeh, che aprirà l’approfondimento dedicato ai popoli che lottano per l’indipendenza e i diritti. Venerdì, nel pomeriggio gli ospiti esterni saranno Roberto Gatti (Proactiva Open Arms), Luigi Manconi (direttore Unar), Marta Lempart (portavoce del Polish Women Strike), Raffaella Palladino (Donne in rete contro la violenza), Giammarco Manfreda (Udu e Rete degli studenti), Ugo Biggeri (Presidente Banca Etica), Leonardo Fiorentini (Forum droghe). Mentre sabato 9 interverranno Claudia Fiaschi (Portavoce Forum nazionale Terzo Settore), Chiara Saraceno (sociologa), Don Luigi Ciotti (Presidente di Libera), Susanna Camusso (Segretaria generale Cgil), Marwa Mahmoud (#italianisenzacittadinanza). Nel pomeriggio gli ospiti saranno Max Collini (Offlaga Disco Pax), Leonard Mazzone (Rete imprese recuperate), Leonardo Bianchi (giornalista e blogger), Maurizio Martina (reggente PD), Nicola Fratoianni (Segretario nazionale SI), Rudra Bianzino, Giacomo Cossu (Portavoce nazionale Rete della Conoscenza), Lorenzo Cinatti e Oumoulkhairy Carroi (Scuola di musica di Fiesole), Conny Reuter (Segretario generale Solidar), Stefano Cristante (docente Università del Salento). Domenica, infine, i lavori termineranno in mattinata con le votazioni da parte dei delegati dei documenti congressuali e degli organismi dirigenti. (ec)