13 luglio 2013 ore: 13:00
Giustizia

Allarme del Sappe: "Ancora un suicidio nella polizia penitenziaria"

Un nuovo caso ad Agrigento dopo i drammatici casi di Marcellina del 7 luglio e Roma del 19 giugno. Ne dà notizia il sindacato: "Fenomeno preoccupante"
Gianni Berengo Gardin/Contrasto Carcere, sbarre, cortile penitenziario

ROMA- Ancora un suicidio tra le file della Polizia Penitenziaria. "Dopo i drammatici casi di Marcellina del 7 luglio e Roma del 19 giugno, e' ora Raffadali la localita' nella quale un assistente del Corpo in servizio al carcere di Agrigento, 43 anni, ha deciso togliersi la vita sparandosi nel garage di casa con l'arma di ordinanza". Ne da' notizia Donato Capece, segretario generale del Sindacato autonomo Polizia Penitenziaria-Sappe.

"Siamo vicini ai familiari, agli amici, ai colleghi. Ma tre casi di poliziotti penitenziari suicidi in un mese mi sembrano davvero una enormita': e questo e' il sesto caso, nel 2013. E, dal 2000 ad oggi, sono stati circa 100 i dipendenti dell'Amministrazione Penitenziaria (poliziotti, direttori, provveditori) che si sono tolti la vita. È un fenomeno preoccupante e va fatto qualcosa. In Italia- prosegue la nota- non esistono ricerche in questo ambito, forse sono ancora molto forti i tabu' culturali che ostacolano l'analisi del problema, tanto che ancora oggi e' difficile quantificare il numero dei suicidi e dei tentati suicidi tra gli appartenenti a tutte le forze di polizia e compararne i dati con la popolazione di riferimento".

E ancora: "Benche' verosimilmente indotti dalle ragioni piu' varie e comunque strettamente personali, va detto- prosegue Capece- che l'Amministrazione Penitenziaria sembra trascurare colpevolmente questo grave problema. A livello internazionale sono numerose le ricerche, per lo piu' anglosassoni, sul fenomeno dei suicidi dei poliziotti, che hanno dimostrato in alcuni casi una correlazione con lo stress lavorativo".

(DIRE)

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