Allontanato da bordocampo durante la partita di calcio, la solidarietà al vicepresidente Aisla
L’Anffas nazionale esprime piena solidarietà a Vincenzo Soverino, consigliere nazionale Aisla (Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica, il cui logo è portato da anni sui campi da calcio dal Football Club Guardavalle con l’obiettivo di sensibilizzare e informare sul temi della Sla) e persona con Sla, che con modalità più che discutibili si è visto negare la possibilità di seguire la partita della squadra locale svoltasi domenica scorsa presso lo stadio ‘Nicola Coscia’ di Guardavalle nella postazione a bordo campo utilizzata anche in passato.
Pur consapevole dei regolamenti di gioco, Anffas vuole sottolineare come sia “diritto di ogni persona con disabilità di accedere e partecipare a eventi pubblici e sportivi - così come sancito anche dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità - e come sia anche importante formare ed informare sui temi della disabilità, dei diritti e dell’inclusione, tutte le figure coinvolte negli eventi sportivi di ogni tipologia al fine di evitare episodi sgradevoli come questo”.
Anffas auspica il non ripetersi di simili fatti anche attraverso azioni e provvedimenti delle autorità coinvolte: ricordiamo infatti che lo sport è simbolo di inclusione e partecipazione.
La solidarietà del Forum Terzo settore
“Esprimiamo la nostra solidarietà a Vincenzo Soverino, vicepresidente di Aisla che la scorsa domenica si è visto allontanare dall’arbitro dalla postazione a bordo campo da cui, da 18 anni, seguiva le partite del Football Club Guardavalle, seduto in carrozzina”. Così Roberto Speziale, coordinatore della Consulta Welfare del Forum Terzo Settore, che in merito alla vicenda, afferma: “Soverino ha raccontato in queste ore un episodio odioso, che ci dimostra quanto pezzi della nostra società siano ancora lontani dal realizzare l’inclusione. Spiace particolarmente che l’evento si sia verificato in occasione di un incontro sportivo perché lo sport dovrebbe sempre e solo includere e chi fa parte di questo mondo dovrebbe saperlo bene”.“Educare e sensibilizzare ai temi della disabilità, denunciare i trattamenti discriminatori e rendere accessibili tutti gli spazi pubblici: questa la strada per non assistere più a simili, tristi situazioni”, conclude.