Alluvione, in Calabria migranti liberano le strade. Raccolta viveri della comunità romena
- COSENZA - Generi alimentari, copertine per la notte, fazzolettini di carta, medicinali (lobivon, triatec, augmentin sospensione per bambini, plavix, metforal), pannolini e soprattutto tanti volontari che portino un sorriso alle centinaia di sfollati, colpiti dall’alluvione di ieri nell’Alto Ionio cosentino. Queste le richieste urgenti espresse dai volontari che da ieri mattina stanno soccorrendo le popolazioni di Rossano e Corigliano, le due cittadine della Sibaritide devastate da fiumi di acqua e fango. Da ieri prosegue ininterrotto il lavoro all’interno dell’unità di crisi allestita dalla prefettura di Cosenza nel centro Com (Comitato operativo misto) della protezione civile a Rossano, dove è stato anche realizzato un centro di accoglienza all’interno del Palazzetto dello sport. Nella stessa struttura la Prociv regionale, con la collaborazione della Caritas e delle associazioni di volontariato, ha allestito una cucina da campo per offrire pasti caldi ai circa 500 sfollati, tra residenti e turisti delle numerose attività ricettive presenti sulla costa. Sui luoghi alluvionati anche personale dell’esercito e del Genio civile in supporto al personale della protezione civile e dei vigili del fuoco nelle operazioni di soccorso, pulizia delle strade e sgombero inerti.
Per quanto riguarda l’erogazione della corrente elettrica, l’Enel fa sapere che al momento sono state liberate dall’acqua, grazie al lavoro dei tecnici dei vigili del fuoco, tutte le cabine elettriche interessate dagli allagamenti; al momento rimangono isolate solo 1800 utenze. Sulla situazione meteorologica delle prossime ore è stata diramata un’altra allerta meteo per le prossime 12 ore con livello 3. L’unità di crisi continua a rimanere presidiata dal sindaco Giuseppe Antoniotti, dal prefetto Gianfranco Tomao, dal presidente della regione Calabria, Mario Oliverio, e dal consigliere regionale Giuseppe Graziano, ai quali si sono uniti in queste ore il presidente della provincia Mario Occhiuto e l’arcivescovo di Rossano Giuseppe Satriano.
Quest’ultimo, sulla grande macchina della solidarietà che si sta muovendo a favore della popolazione alluvionata, sottolinea: “Quando la carità si chiama umanità. Se un fiume di acqua proveniente dalla montagna ha travolto le strade della città, un altrettanto fiume fatto di volontari, di forze dell’ordine e di uomini e donne di buona volontà si è ritrovato per le strade di Rossano a soccorrere i malcapitati”. L’arcivescovo fa notare che “la Chiesa diocesana attraverso la Caritas, il volontariato, l’Azione cattolica e gli Scout, in sinergia con le autorità civili e militari, si é messa subito a disposizione della comunità tutta, colpita da questa terribile calamità”. Satriano rimarca che “anche la Chiesa italiana, nella persona del segretario generale della Cei Nunzio Galantino, si è resa disponibile nell’aiutare e sostenere la comunità ecclesiale rossanese in questo momento delicato. I volti e le storie di chi ha impattato i momenti difficili dell’inondazione, vedendosi strappare tutto – conclude l’arcivescovo - incontrano il cuore di tanti che attraverso piccoli gesti hanno reso possibile nelle prime ore dì emergenza un rifugio sicuro”.
Tra i tanti gesti concreti di solidarietà anche quello dell’associazione “Giardino dell’Infanzia” che mette a disposizione degli sfollati 13 posti nido, con culle e tutto il necessario per accudire bambini e neonati. Alle comunità di Corigliano e Rossano va anche la solidarietà del sindaco di Cariati, cittadina dello Ionio cosentino limitrofa ai due centri alluvionati. Filippo Sero, primo cittadino cariatese, invita i suoi concittadini ad aderire alla raccolta di alimenti promossa dalle associazioni dei tanti residenti di etnia rumena, presenti a Cariati. “So che ci sono circa 800 sfollati da assistere. Faccio appello al sentimento di solidarietà che è nostro carattere identitario e invito tutti i cariatesi a darne manifestazione concreta aderendo alla raccolta di viveri promossa dalle associazioni dei rOmeni. Uniamo la nostra voce a quella di EuRomania – esorta il sindaco di Cariati - incontriamoci al centro sociale e da don Mosè nella parrocchia di Cristo Re”. Da Lamezia, inoltre, sono partiti per soccorrere gli alluvionati anche un gruppo di immigrati di diversa nazionalità, ospiti della cooperativa “Malgrado tutto”. Si tratta di 25 persone originarie dell’Africa e dell’Asia che, con i volontari della cooperativa, si adopereranno per sgomberare strade e letti dei fiumi, in modo da ripristinare la circolazione fuori e dentro i centri urbani. (msc)