10 marzo 2018 ore: 11:52
Società

Altro che selfie: guardare negli occhi per vedere il mondo in modo diverso

Caritas Ambrosiana porterà a Fa' la cosa giusta! "My mirror", installazione stand in cui i visitatori potranno guardare negli occhi un'altra persone per 4 minuti, aiutati da facilitatori. Gualzetti (Caritas Ambrosiana): "In un mondo in cui la malapianta del razzismo riaffiora, è necessario ripartire dall’”abc” delle relazioni"
My mirror - Iniziativa Caritas ambrosiana - Occhi

MILANO - Nell'epoca dei selfie, specchiarsi negli occhi di un'altra persona è un atto rivoluzionario. Caritas Ambrosiana porterà a Fa' la cosa giusta! "My mirror" (MeYouMirror), - installazione e stand in cui i visitatori potranno guardare negli occhi un'altra persone. "In un mondo in cui risorgono i muri, le parole d’odio diventano pallottole, la malapianta del razzismo riaffiora, è necessario ripartire proprio dalle regole di base, dall’”abc” delle relazioni -spiega Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana-. Guardare negli occhi l’altro, incontrare il suo sguardo è allora la premessa indispensabile ad ogni possibile discorso, riflessione o progetto". In concreto, nello stand di Caritas ci sarà una doppia cabina, in ognuna delle quali due persone sconosciute si siederanno una di fronte all’altra, per quattro minuti, semplicemente per guardarsi negli occhi. Al termine di questa breve interazione, in un altro spazio, ogni membro delle copia, assistito da alcuni facilitatori, racconterà all’altro le sensazioni che ha provato. All’uscita, un decalogo di semplici buone azioni quotidiane suggerirà come tornare a dare valore alle relazioni, proseguendo l’esperienza fatta alla fiera.

My Mirror è un esperimento di eye contact. Questa tecnica dimostra che 4 minuti di contatto visivo avvicinano le persone più di tante parole. Così, partendo dal presupposto che guardarsi dritti negli occhi non lascia nessuno indifferente, con My Mirror Caritas Ambrosiana proverà a favorire l’incontro tra tante persone diverse, per genere, età, nazionalità, storie. Fragilità, povertà, migrazioni, malattia quando si incarnano in un volto smettono di essere un semplice fenomeno sociale, il titolo di un articolo, spesso di cronaca nera, ma diventano la vita del compagno di scuola e della sua famiglia, del vicino di casa, del parente prossimo.

My Mirror fa parte della campagna di Caritas Internationalis “Share the journey” volta a promuovere la “cultura dell'incontro”. La campagna, lanciata da Papa Francesco il 27 settembre 2017, con il simbolico reach out sollecita le Caritas diocesane presenti in 206 paesi del mondo a ripensare le migrazioni a partire dall’esperienza reale, concreta che ognuno, come individuo o comunità, fa del fenomeno. (dp)

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