26 gennaio 2017 ore: 10:41
Disabilità

Alunni disabili a Milano, ancora disagi: la denuncia delle cooperative

A due settimane dalle riprese delle lezioni, per gli alunni disabili della Città metropolitana non sono ancora garantiti i servizi di trasporto casa-scuola e della presenza in classe degli assistenti. La denuncia di 10 cooperative che si occupano di disabilità
Scuola, sostegno, alunni alzano la mano

MILANO - Gli annunci della politica sono una cosa, la realtà è un'altra. Per gli studenti disabili di Milano della scuole superiori permangono i disagi dovuti alla mancanza di servizi come il trasporto casa-scuola o la presenza in classe degli assistenti. Servizi essenziali, senza i quali non riescono a recarsi a scuola o a fruire efficacemente delle lezioni in classe. Il 10 gennaio scorso, Regione e Città metropolitana avevano annunciato di aver trovato, almeno in parte, i fondi per assicurare questi servizi. Ma per ora non sono ancora stati attivati. È quanto denunciano una decina di cooperative sociali che si occupano di disabilità. “Chiediamo che ai proclami seguano i fatti - spiega Emanuele Bana, presidente della cooperativa Comin di Milano, una delle organizzazioni firmatarie-. Ovvero che il servizio sia ripristinato quanto prima. La gravità è su tre fronti: sospensione del servizio per minori e famiglie; e dal punto di vista del lavoro, per gli educatori impiegati nel servizio scolastico e per le organizzazioni che si fanno carico dei livelli occupazionali degli operatori assunti”.

Nonostante gli annunci rassicuranti dei vertici di Regione e Città metropolitana, nelle scuole e tra le cooperative sociali regna l'incertezza. "Molte scuole non hanno rinnovato il contratto di servizio con le cooperative -aggiunge Bana-, per il semplice motivo che non si è ancora capito con esattezza quanti fondi ciascuna scuola ha a disposizione". In altre parole, dato che i fondi stanziati sono inferiori a quelli necessari, negli uffici della Città metropolitana si sta cercando di capire come meglio suddividerli, in base alle esigenze degli studenti. "Probabilmente verranno stabilite ore di supporto inferiori a quelle necessarie per ciascun ragazzo", commenta Bana. Nel territorio della Città metropolitana sono circa 2.400 alunni con disabilità e la spesa prevista per il periodo gennaio-giugno 2017 è di circa 6,5 milioni di euro. La Regione ha stanziato circa 3,4 milioni di euro. Ne mancano quindi 3,1 Le lezioni a scuola sono riprese il 9 gennaio, ma nessuno è in grado di dire quando questi studenti potranno usufruire dei servizi di cui hanno diritto. I ragazzi seguiti dalle dieci cooperative che denunciano questa situazione sono 171. "Oltre al danno per loro, c'è anche un danno per gli educatori, che hanno lavorato fino a Natale e ora sono senza lavoro -aggiunge il presidente della Comin-, oppure se sono assunti dalla loro cooperativa vengono pagati ma non svolgono alcun servizio perché non abbiamo alcun titolo per entrare nelle scuole". Le cooperative che denunciano la paralisi del sistema sono, oltre alla Comin, Coesa, Cogess, Cresco, Diapason, Fabula, Il melograno, Spazio Aperto servizi, Tempo per l'infanzia e Willydown.

Il problema dei fondi per i servizi destinati agli studenti disabili dura da almeno 15 anni. Fino al dicembre scorso, il sistema, che ha sempre mal funzionato, prevedeva che la competenza nelle gestione di questi servizi fosse in capo alle Province e che i fondi dovessero arrivare sia dallo Stato che dalla Regione. E all'inizio di ogni anno scolastico c'era l'incertezza sui fondi. Il 12 dicembre 2016, però, il Consiglio regionale ha approvato una mozione, presentata dal Movimento 5 Stelle, che impegnava la Giunta Maroni ad assumere in proprio la delega sui servizi agli alunni disabili. Un passaggio, quest'ultimo, accolto con favore anche dalle associazioni, perché poteva preludere ad una soluzione definitiva del rimpallo di responsabilità tra Regione e Province. Il problema è che solo una settimana dopo, approvando il Bilancio regionale, la Giunta Maroni ha stabilito che si occuperà direttamente di questo tema solo a partire dal prossimo anno scolastico (2017/2018). Rimaneva così scoperto il primo semestre del 2017. Problema che sembrava superato, almeno nella Città Metropolitana di Milano, dopo che il 10 gennaio l'assessore regionale al bilancio Massimo Garavaglia aveva spiegato di aver incontrato il suo omologo della Città metropolitana, Franco D'Alfonso, e che "la questione del trasporto assistenza disabili per l'anno scolastico 2016-2017 è definitivamente risolta". Nei fatti non è vero, perché manca una parte dei fondi necessari e perché nessuno ha per ora detto alle scuole e alle cooperative come devono comportarsi. (dp)

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