Alunni disabili, dopo 30 anni Agedi interrompe il servizio d'assistenza
I ragazzi di Agedi intenti a preparare un momento di festa
I ragazzi dell'Agedi intenti a preparare un momento di festa |
REGGIO CALABRIA - Domani, 22 ottobre, sarà l’ultimo giorno che l’Agedi onlus (Associazione genitori di bambini e adulti disabili) garantirà il servizio di assistenza scolastica per gli alunni disabili della città di Reggio Calabria. Dopo trent’anni ininterrotti di impegno sul territorio a favore di famiglie e intere generazioni di persone con disabilità, l’associazione si vede costretta a interrompere il servizio a causa della nuova normativa introdotta dalla riforma nazionale sul lavoro. Il job acts voluto dal governo Renzi abolisce la possibilità di sottoscrivere contratti a progetto, anche per quei servizi che dagli enti pubblici vengono affidati al Terzo settore.
Mirella Gangeri, presidente dell'Agedi |
“Per le novità introdotte dalla riforma del lavoro – spiega la presidente di Agedi, Mirella Gangeri – ci siamo resi conto che non potevamo più sostenere i costi per i novanta operatori qualificati della nostra associazione. All’amministrazione abbiamo fatto presente che, costando il lavoro 16 euro ad ora, non potevamo neanche accettare la proroga perché occorrevano molte risorse in più per portare avanti il servizio”. Ai rappresentanti del comune, l’Agedi ha proposto “la possibilità di mantenere inalterata la qualità del servizio garantito in questi trent’anni. Una lunga stagione in cui si è data grande attenzione anche alla formazione e all’aggiornamento dei nostri operatori”.
Dopo diversi incontri, l’amministrazione comunale ha deciso di creare una short list alla quale possono iscriversi anche gli operatori che pur non avendo la qualifica professionale di assistente educativo o di assistente alla comunicazione, hanno maturato una certa esperienza nel campo dell’assistenza scolastica dei disabili. Gli istituti scolastici, ai quali verrà assegnato un voucher, dovranno attingere da tale lista gli operatori che intendono utilizzare a supporto degli alunni disabili, secondo modalità stabilite in un protocollo d'intesa sottoscritto col comune. Il servizio, dunque, verrà erogato direttamente dal comune. “Siamo stati tra i primi, insieme ad un gruppo di Padova, ad ‘inventarci’ l’assistenza per gli alunni disabili, un servizio nato dal bisogno personale di tante famiglie – commenta Gangeri – Dopo trent’anni, ci rendiamo conto che ancora non riusciamo a far passare un concetto diverso da quello di assistenza. Il servizio – insiste la presidente di Agedi – dà garanzie, è fondamentale, non è semplice assistenza. Negli anni abbiamo garantito il servizio a centinaia di bambini e ragazzi, dalle elementari alle superiori; l’anno scorso ci siamo occupati di 289 persone disabili, mentre sappiamo che quest’anno le richieste sono ancora più numerose”. Gangeri tiene a sottolineare: “Il disagio esiste e non si risolve semplicemente col voucher del comune dato ai presidi delle scuole. Tra l’altro le scuole hanno anche i mansionari che sono i nostri. In Italia siamo tornati indietro, in queste condizioni i disabili rimarranno relegati in casa come succedeva tanto tempo fa”.
Una giornata in piscina per i disabili e gli operatori dell'Agedi |
Anche se non potrà più garantire il servizio di assistenza scolastica, Agedi continuerà a portare avanti le sue tante attività con i disabili e i loro familiari. “Ora ci concentreremo sul ‘dopo di noi’, una spada di Damocle che pesa sulla testa di tutti i genitori che hanno figli affetti da disabilità – ribadisce Gangeri – Noi continueremo a perseguire su vari fronti il percorso di inclusione avviato a favore di tante persone disabili. Un cammino nato nel settembre del 1986 con l’intento di porsi al fianco delle famiglie e di sostenerle nel processo d’integrazione sociale per i propri figli con disabilità, un’impresa titanica che oggi più di ieri sembra sempre più ardua”. La presidente di Agedi è convinta che questo processo debba avere anche un elemento fondante che è la continuità con gli operatori qualificati impegnati nel settore specifico. “Negli anni – conclude - la continuità ha offerto molto spesso ai ragazzi la possibilità di avere, nell'assistente educativo, una figura di riferimento, specie nei casi di avvicendamento dell'insegnante di sostegno. Avvicendamento, purtroppo, molto frequente nelle scuole italiane. Ecco perché la soluzione dei voucher ci lascia molto perplessi con tanti dubbi sulle effettive garanzie di cui realmente l’utenza potrà usufruire”. (msc)