26 agosto 2016 ore: 11:57
Disabilità

Alunni disabili e sostegno: in Sicilia 1 posto su 3 assegnato a docenti precari

A fronte di oltre 15 mila posti totali di sostegno da distribuire per 9 province siciliane, poco più di 10.500 vanno in organico di diritto, oltre 4.500 sriguardano docenti collocati con conferimento annuale. A livello nazionale solo 96 mila posti su 140 mila sono occupati da titolare. L’allarme di Anief
Sostegno scolastico: insegnante e ragazzina alla lavagna

ROMA – Il sostegno scolastico, in Italia, è sempre precario. Le nuove immissioni in ruolo, il concorso, la riforma: niente è riuscito a stabilizzare un ruolo che, per sua natura e per l’importante funzione che svolge nel garantire il diritto allo studio, dovrebbe essere stabile. L’allarme per il prossimo anno arriva da Anief, che riferisce i numeri, emblematici, della Sicilia: qui, a fronte di 15.275 posti totali di sostegno da distribuire per nove province siciliane, solo 10.669 posti vanno in organico di diritto, gli altri 4.606 solo su quello di fatto (con Palermo che sfiora quasi 2 mila posti e 1.176 su Catania): questo significa che oltre 4.600 docenti saranno anche quest’anno collocati su dei posti liberi, ma solo attraverso un conferimento annuale.

“E questo perché per i trasferimenti, né per le future immissioni in ruolo, sono stati reputati validi – spiega il presidente nazionale di Anief, Marcello Pacifico - Lo saranno, invece, per le assegnazioni provvisorie che, infatti, si attuano pure sugli organici di fatto. E qui sta l’errore: considerare quelle cattedre non nell’organico di diritto. Perché, nella realtà, lo sono a tutti gli effetti. Ancora di più perché ogni anno i numeri del sostegno aumentano: tanto che, se si allarga il discorso su tutta la Penisola, ci ritroviamo con 96mila posti in organico di diritto su 140mila complessivi”.

Come risolvere, allora, questo che Anief definisce un "assurdo blocco": la soluzione è il speramento, da parte del governo, del vincolo del 70% imposto con la Legge 128/13. “Bisogna muoversi subito, perché altrimenti verrà meno proprio quella continuità didattica che al ministero sembrano voler difendere, ma che poi nei fatti viene sistematicamente elusa: avere un docente su tre che ogni anno cambia, che senso ha? – domanda Marcello Pacifico - E pensare che i tribunali continuano a produrre migliaia di sentenze a favore della collocazione di quei posti in organico, con tanto di cospicui risarcimenti a favore delle famiglie e a danno del Miur”.

Secondo Anief, “il problema è che, mentre si continua a discutere sulla legge delega, con appena 5mila posti di sostegno messi a concorso, non si realizza il provvedimento che potrebbe risolvere tutto: attuare la sentenza della Consulta n. 80/2010, che ha chiesto al Parlamento di superare il vincolo del 70 per cento di posti di diritto. L’amministrazione sapeva bene, così come il governo, che quella norma si basava su un numero massimo di assunzioni di 90mila docenti che si rifacevano al contingente sottodimensionato del 2006. Invece, oggi, i posti di sostegno sono diventati 140mila”.

Pacifico si appella quindi a “chi gestisce le sorti della scuola italiana, ad iniziare dal Governo, perché superi i limiti imposti dalla Legge 128/2013. Ma bisogna farlo subito perché, altrimenti, verrà meno proprio quella continuità didattica che al Ministero sembrano voler difendere, ma che poi nei fatti viene sistematicamente elusa: avere un docente su tre che ogni anno cambia, che senso ha? Ora, poi, si supera la fantasia, andando a mettere su quei posti del personale non specializzato. E pensare che i tribunali, qui sta il paradosso, continuano a produrre migliaia di sentenze a favore della collocazione di quei posti in organico, con tanto di cospicui risarcimenti a favore delle famiglie e a danno del Miur”. 

Per questi motivi, nei giorni scorsi, l’Anief ha deciso di riattivare l’iniziativa “Sostegno: non un’ora di meno!”, mettendo a disposizione delle famiglie un modello di lettera per richiedere sin dal primo settembre le ore di sostegno per l’intera durata dell’orario di servizio settimanale dell’insegnante specializzato: la richiesta si lega a doppio filo alla necessità di assumere, come previsto dall’art. 40, comma 1, della legge 27 dicembre 1997 n. 449, degli insegnanti di sostegno, in deroga al rapporto docenti-alunni. Al silenzio-rigetto da parte dell’Usr seguirà ricorso gratuito presso il tribunale competente.

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