3 settembre 2016 ore: 10:29
Disabilità

Alunni disabili, le famiglie: no a servizi sempre in emergenza

Trasporto, assistenza igienico sanitaria, comunicazione e Lis: le famiglie siciliane chiedono per l'inizio dell'anno scolastico la partenza in regione di tutti i servizi nelle scuole di ogni ordine e grado. A rischio 7 province su 9. Le associazioni e i rappresentanti di categorie professionali chiedono un tavolo tecnico
Alunni disabili. Un alunno con carrozzina in classe

PALERMO - Trasporto, assistenza igienico sanitaria, comunicazione e Lis. Sono questi i servizi che le famiglie siciliane con figli con disabilità chiedono con forza che vengano garantiti già dall'inizio della scuola. Il rischio è che, fatta eccezione per Palermo e in parte per Trapani per quanto concerne il servizio igienico personale, per tutte le -altre 7 province dell'Isola, non parta alcun servizio. A denunciarlo con preoccupazione sono le associazioni siciliane dei familiari di ragazzi con disabilità con in testa l'Anffas Sicilia.

Lo scorso 29 agosto il sindaco di Palermo Orlando, come presidente della città metropolitana, ha firmato il decreto per l'avvio delle procedure da attivare per i quattro servizi per almeno i primi tre mesi fino a dicembrem anche se non si sa ancora se partiranno in tempo. La Sicilia è inoltre l'unica regione italiana che, in forza dell'art. 22 della legge 15 del 2004, si fa carico dei servizi che riguardano gli studenti disabili che nelle altre regioni sono a carico, invece, del Miur cioè del governo centrale. Le associazioni chiedono, pertanto, alla regione anche l'abrogazione dell'art. 22 affinchè l'erogazione economica dei servizi possa essere svolta direttamente dal Miur. La proposta è stata presentata da Anffas, Anci e garante della disabilità, alla VI commissione affari sociali e poi in audizione alla V commissione formazione e istruzione. Intanto il Miur in via del tutto eccezionale ha avviato, soltanto per quanto riguarda il servizio igienico personale, i corsi di formazione per 2.500 unità della Sicilia del personale Ata con una media di tre unità per ogni istituto anche per quelli più grandi.

"Chiediamo con forza l'abrogazione dell'articolo 22 e anche dell'art. 10 della legge - dice Giuseppe Giardina presidente regionale dell'Anffas -. Anche l'articolo 10 per essere realmente abrogato, pur essendo passato da alcune commissioni regionali, deve comunque passare dall'aula. Chiediamo che dal 15 settembre la scuola parta per tutti i ragazzi con disabilità garantendo tutti i servizi. Il rischio è che questo potrebbe, quasi sicuramente, non avvenire. Apprezziamo sicuramente quello che ha fatto il sindaco Orlando per Palermo ma gli chiediamo in qualità di presidente dell'Anci di capire e fare luce sullo stato dei servizi delle altre province siciliane perché non sappiamo se gli altri sindaci hanno firmato lo stesso decreto".

"Finora tutto il sistema dei servizi si è svolto sempre a singhiozzo con gravi rallentamenti e ingolfamenti - aggiunge un  genitore di un ragazzo disabile - Vogliamo serietà, continuità e qualità dei servizi. Noi famiglie non siamo soddisfatte perché non si possono portare avanti i servizi sempre in emergenza. Sia associazioni che rappresentanti di categorie professionali abbiamo chiesto l'istituzione di un tavolo tecnico che gestisca l'emergenza in grado poi di diventare un tavolo programmatico che si occupi in maniera definitiva di tutti gli aspetti del mondo della disabilità. Tutte le falle del sistema, hanno inevitabilmente fatto crescere i ricorsi al Tar da parte delle famiglie, comportando un enorme dispendio di soldi pubblici".

"Inoltre abbiamo anche chiesto al presidente della regione Rosario Crocetta - continua il presidente Giardina dell'Anffas - se, dei 70 milioni di euro che ha stanziato il governo nazionale sul tema, che esclude la Sicilia perché non aveva aderito alla legge Delrio, ha intenzione di fare ricorso per la sua quota parte come ha già fatto il governatore della Campania". (set)

 

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