Alunni disabili, proteste per il taglio dell'assistenza igienico-sanitaria
PALERMO - "Diciamo no al taglio scellerato di tutto il personale che assiste i disabili nelle scuole della Sicilia che non solo colpisce loro in prima persona insieme alle famiglie ma tutti gli operatori specializzati da anni". E' questo lo slogan che con forza, questa mattina, il gruppo di assistenti specializzati per gli studenti disabili (nell'Isola sono circa 2 mila, per circa 5 mila studenti) ha gridato davanti all'assemblea regionale siciliana.
"L'iniziativa del presidio - dicono la segretaria regionale della Cgil, Mimma Argurio e i segretari generali Claudio Di Marco (Fp Cgil) e Graziamaria Pistorino (Flc Cgil) - è stata decisa dopo avere appreso ieri sera al termine di un confronto con i gruppi parlamentari di maggioranza che gli emendamenti relativi all'abrogazione dell'art. 10 della legge -8/2016 sull'assistenza igienico personale agli alunni disabili non saranno incardinati nelle sedute d'aula programmate prima della pausa estiva. Tutto questo rischia di avere effetti devastanti per migliaia di alunni e studenti disabili".
Il venir meno di questi operatori specializzati a garanzia della qualità dei servizi mette in serio allarme anche i collaboratori scolastici, cioè il personale Ata che verrebbe gravato del servizio in assenza della opportuna formazione prevista dalle norme contrattuali. Una delegazione di rappresentanti delle organizzazioni sindacali ha chiesto di essere ricevuta dalla commissione bilancio e dalla quinta commissione.
"Siamo di fronte ad un problema che riguarda gli attori sociali più deboli - sottolinea la deputata del Pd Mariella Maggio, membro della quinta commissione lavoro, scuola e sociale -. Con l'inizio del nuovo anno scolastico senza il trasferimento delle risorse tutti i ragazzi con disabilità rischiano realmente di essere abbandonati a loro stessi. Già, infatti, è stato tolto il trasporto e adesso verrebbero a mancare gli assistenti igienico sanitari. Il problema riguarda tutte le scuole e questi operatori, che tra l'altro lavoravano per una quantità di ore minime ed erano riusciti finora a garantire il servizio. La scelta del governo nazionale di riqualificare tutti gli operatori Ata, attraverso un breve corso, non riuscirà a rispondere a tutto il bisogno che ha l'Isola perché il loro numero è inferiore rispetto al fabbisogno reale. Chiediamo pertanto con un emendamento l'abolizione dell'articolo 10 della finanziaria e poi richiederemo in aula che, in assestamento di bilancio, a settembre si ricostituisca la possibilità del finanziamento per il prossimo anno scolastico. Chiediamo che dei 9 milioni trasferiti alle province ci sia almeno un milione che sia dedicato e vincolato a sostegno di questi lavoratori".
"Vogliamo che venga abolito questo articolo 10 - dice Giorgia Geraci delegata sindacale della Slai-Cobas e operatrice specializzata per i disabili da oltre 20 anni - che scarica le competenze del servizio di assistenza ai disabili ai collaboratori scolastici, già oberati di tanto lavoro e già sotto organico. La nostra professionalità risponde a un bisogno reale di circa 5 mila disabili e succederà un caos. Riteniamo che sia una scelta scellerata perché non si taglia su questi importanti e delicati servizi sociali. Chiediamo con forza di essere reintegrati a partire dal 14 settembre. A pagarne le conseguenze saranno purtroppo sempre i più deboli e cioè tutti gli studenti con disabilità e naturalmente pure le loro famiglie. Si taglia sugli sprechi e non in maniera vergognosa sul benessere dei disabili".
"Ci stanno imponendo di fare questo corso per sopperire a quella che sarà la grave mancanza del personale specializzato - dice Raffaele Bucca della Fcl Cgil e collaboratore scolastico Ata -. Noi non siamo numericamente in grado di rispondere al bisogno della Sicilia per questo sosteniamo la possibilità che questi operatori rientrino nel loro servizio. Siamo preoccupati perché crediamo di non avere le competenze specifiche contemporaneamente a tutte le altre mansioni che siamo chiamati a svolgere. Chiediamo che venga rivisto questo provvedimento per convergere ad una decisione che sia ragionevole ed equa per tutti soprattutto per il bene dei ragazzi disabili. Noi possiamo solamente coadiuvare questi operatori come abbiamo sempre fatto perché non basta un corso per avere la loro professionalità ed esperienza di anni sul campo. Se la scelta è stata dettata da un risparmio non sono questi i tagli che si devono fare soprattutto ai danni dei disabili". (set)