Alunni rom, 21 luglio: "A Roma frequenze al di sotto di quelle regolari”
ROMA – La scolarizzazione degli alunni rom di 12 insediamenti e campi della capitale ha numeri ben al di sotto di quelli regolari. È questa la denuncia anticipata nel Rapporto dell’associazione 21 luglio sulle condizioni di rom e sinti in Italia presentato questa mattina al Senato in occasione della Giornata internazionale dei rom e dei sinti. I dati in dettaglio sul tema, ha spiegato il presidente dell’associazione, Carlo Stasolla, verranno presentati nel rapporto “Ultimo banco” il 27 aprile prossimo che riguarderà la scolarizzazione dei minori rom a Roma negli ultimi cinque anni.
I dati anticipati sui 12 insediamenti coinvolti nel servizio di scolarizzazione riguardano l'ultimo anno scolastico concluso, cioè il 2014-2015, che ha visto 2.112 minori iscritti a scuola. Quattro le cooperative coinvolte nei diversi servizi: Arci solidarietà (a cui secondo la 21 luglio sono andati oltre 776 mila euro), Cooperativa sociale Ermes (a cui sono andati 776 mila euro), Casa dei diritti sociali (253 mila euro) e Cooperativa Eureka I (86 mila euro). Appalti che sono scaduti il 31 agosto 2015 e non rinnovati dal comune di Roma che “ha deciso di potenziare il servizio di trasporto scuolabus affidandolo a Roma Multiservizi s.p.a. all’interno del bando Global Service”, spiega il rapporto. Una decisione che ha mobilitato le realtà coinvolte, senza successo, e che ultimamente ha fatto registrare anche un calo di frequenza scolastica dopo la sospensione.
I dati riportati nel rapporto riguardo alla frequenza, però, lasciano senza parole. Secondo la 21 luglio, nell’ultimo anno scolastico i dati disponibili non vanno oltre il 29,3 per cento della frequenza. Il dato peggiore è quello raccolto per quanto riguarda la frequenza degli alunni rom provenienti da Castel Romano, uno dei “villaggi attrezzati” di Roma che dista dal centro ben 31,7 km e accoglie più di 900 persone. Per gli alunni provenienti da questo campo la frequenza è del 3,1 per cento (l’ente affidatario è Arci solidarietà). Allarmanti anche il dato della frequenza scolastica dei minori provenienti da Lombroso (villaggio a circa 12 km dal centro con quasi 200 persone): non supera il 7,1 per cento (ente affidatario la cooperativa Eureka I). Male anche la Monachina, per gli alunni provenienti da questo insediamento l’associazione ha registrato una frequenza del 6,7 per cento. Gli altri villaggi o insediamenti sono quello di Salone (16,5 per cento), Camping River (24,7 per cento), il centro di raccolta Best House Rom (26 per cento), Candoni (13,3 per cento), La Barbuta (17,9 per cento), il centro di via Amarilli (29,3 per cento), Gordiani (22,3 per cento). Non disponibili i dati per gli insediamenti del Foro Italico e di Salviati 1 e 2.
“È interessante notare che a fronte di questi numeri così bassi – ha spiegato Stasolla -, nel 2015 il comune di Roma ha risposto che non sono veri e che la frequenza si aggira attorno al 50-55 per cento circa. Il comune, però, non ha fatto altro che abbassare l’asticella (della frequenza regolare, ndr) al 40 per cento in maniera totalmente arbitraria e affermando che se un bambino rom frequenta quattro volte su dieci la scuola la sua frequenza viene considerata regolare. In realtà il dato è del 75 o 80 per cento”. (ga)