Alzheimer, i 250 volontari che danno "sollievo" a malati e familiari
- È una forma di volontariato tra le più impegnative, eppure in pochi anni ha raggiunto numeri di tutto rilievo, è diventata un modello adottato dalla regione Veneto e si presenta come caso di eccellenza in campo nazionale. Parliamo dei “centri di sollievo Alzheimer” nati in provincia di Treviso per offrire a chi si occupa del malato, che di solito è un famigliare, qualche ora di pausa durante la settimana e allo stesso tempo di coinvolgere l’utente in un contesto adeguato, che possa farlo esprimere senza sentirsi in difficoltà, con attività di tipo ludico e socializzante.
Sul territorio provinciale sono presenti oggi 36 centri sollievo (20 nella ex Ulss 8, 12 nella ex Ulss 9 e 4 nella ex Ulss 7) dove sono impegnati oltre 250 volontari e accolti e seguiti circa 180 utenti. Un focus per il solo territorio di Treviso (ex Ulss 9) registra 11 centri e segnala come dal settembre 2015 a settembre 2016 questi centri di sollievo abbiano accolto ben 97 persone affette da alzheimer e i volontari impegnati siano passati dai 44 del 2013 ai 136 del dicembre 2016. Nati a Riese Pio X, i centri si sono ben presto diffusi in tutto il territorio dell’Ulss 8, ed in seguito a tutta la provincia di Treviso, grazie ad uno specifico progetto presentato dall’associazione Alzheimer di Riese Pio X, Iris Castelfranco, Anteas e coordinato da Volontarinsieme–CSV Treviso. I risultati delle attività hanno spinto la regione Veneto ad approvare un protocollo e finanziare i centri sollievo in tutto il territorio regionale. Per la provincia di Treviso il contributo si aggira attorno ai 45 mila euro annui per territorio Ulss.
“Ci sembra significativo che la regione, su spinta del volontariato trevigiano, abbia riconosciuto l’importanza e la valenza dei centri sollievo – afferma Alberto Franceschini, presidente di Volontarinsieme–CSV Treviso – La nostra è una provincia leader a livello regionale sul tema Alzheimer. Ora il tema centrale è dare continuità a questi centri, fare in modo che il servizio che offrono, di grande sollievo per le famiglie e di risparmio economico anche per i servizi sociali di un comune o di una Ulss, sia garantito nel futuro, supportato e valorizzato. Un altro obiettivo che abbiamo è estendere l’attività dei centri sollievo, oltre l’Alzheimer, anche ad altre patologie molto invalidanti e che meriterebbero di essere inserite in questo progetto”.
Franca Passaro, dell’associazione Generazioni Solidali, nel 2010 ha dato vita al centro sollievo Alzheimer di Caerano San Marco. “Garantiamo due aperture settimanali, il martedì e giovedì mattina, e da subito abbiamo inserito anche un’educatrice professionale che ci segue e accompagna. Abbiamo circa 10 ospiti, che frequentano con grande gioia e partecipazione il centro. Proponiamo – racconta Franca – alcune attività per il mantenimento cognitivo dell’ospite, esercizi di memoria, ginnastica dolce, passeggiate e, soprattutto, attività individuali che sviluppino e potenzino le capacità residue della persona, alcuni amano giocare a dama o scacchi, disegnare, fare esercizi matematici. Infine il canto, piace e unisce tutti e crea armonia. Negli anni abbiamo visto come la partecipazione alle attività del centro aiutino a mantenere un buon livello di capacità cognitiva e di autonomia. Anche i famigliari sono contenti dei risultati, sono sempre molto presenti e partecipi alle iniziative proposte dal centro”. Per informazioni: www.trevisovolontariato.org. (Elena Mattiuzzo)