Anche Bologna avrà un emporio solidale. In prima linea anche Legacoop
BOLOGNA – Aprirà nei primi mesi del 2014 il primo emporio solidale cittadino sul modello di Portobello a Modena. È questo uno dei progetti presentati al bando “Case Zanardi”, promosso dal Comune per sostenere famiglie e persone in difficoltà e favorire il riavvio al lavoro, presentato da diversi soggetti sia della cooperazione che dell’associazionismo. “Per il market abbiamo ricevuto progetti sia da Legacoop, che ha coinvolto anche Coop Adratica, Conad e Granarolo, che ha proposto di mettere a disposizione la formazione degli addetti, il know how e la prima fornitura di prodotti per il market, che da Volabo e Forum Terzo Settore – ha anticipato Dino Cocchianella, direttore dell’Istituzione per l’inclusione sociale don Paolo Serra Zanetti – Ora lavoreranno insieme per integrare i due progetti”.
I numeri del bando – 32 progetti presentati da 102 soggetti – dimostrano che la co-progettazione su cui ha puntato il Comune funziona. Associazioni, cooperative sociali, enti di formazione si sono uniti nell’ideazione del progetto da presentare e ora lavoreranno insieme su progetti condivisi. “L’obiettivo è misurarsi con le idee degli altri e uscire da una logica di spartizione dei fondi con cui ognuno può realizzare il suo progetto – ha detto Amelia Frascaroli, assessore al Welfare del Comune – In questo caso, la rete è il punto di partenza. È un modo diverso di usare le risorse pubbliche”. A disposizione per il bando “Case Zanardi” ci sono 500 mila euro provenienti dal Fondo anticrisi 2013 del Comune.
Oltre all’emporio solidale sono arrivate al Comune proposte di recupero di terreni inutilizzati per creare orti urbani, laboratori del riuso di beni non alimentari e accompagnamento al lavoro (orientamento e aiuto a chi cerca e tirocini formativi) ma anche apertura di luoghi di trasformazione di alimenti per realizzare servizi di catering. “Da questi progetti puntiamo a svilupparne 4 o 5 per aprire 3 o 4 ‘Case Zanardi’, di cui 1 market solidale – ha spiegato Dino Cocchianella dell’Istituzione per l’inclusione sociale don Paolo Serra Zanetti. I tempi comunque sono piuttosto stretti. Entro il 30 novembre è prevista la progettazione definitiva, i fondi vanno stanziati entro la fine dell’anno e per i primi mesi del 2014 si prevede di avviare i progetti.
Destinatari. Il numero di famiglie e persone raggiunte dal progetto “Case Zanardi” dipende ovviamente dai servizi a cui si fa riferimento. “Per il market puntiamo a raggiungere 200 famiglie alla settimana”, continua Cocchianella. L’idea del Comune è anche quella di far riferimento alle famiglie interessate dalla sperimentazione della social card, circa 400, con un mix di interventi integrati che permetta loro di “mettere insieme le risorse per arrivare a fine mese – conclude Cocchianella – Gli alimenti verrebbero così ‘acquistati’ all’emporio solidale, mentre il contributo della social card potrebbe essere utilizzato per affitti e utenze”.
Il progetto “Case Zanardi” fa riferimento ai negozi aperti 100 anni fa da Francesco Zanardi, il primo sindaco socialista di Bologna che riuscì a offrire ai bolognesi generi di prima necessità a prezzo di costo. (lp)