24 novembre 2015 ore: 12:13
Ambiente

Anche l’ambiente non sfugge alla regola: l'approccio dei Tg è allarmistico e sporadico

Pentapolis Onlus e Università Lumsa, in collaborazione con Osservatorio Pavia, presentano i risultati del Rapporto 2015 sulla copertura delle notizie ambientali da parte dei tg delle 7 principali tv italiane. Risultati non entusiasmanti: appena il 3,3% dei servizi si occupa di ambiente
Cambiamenti climatici: mondo che si scioglie

ROMA - Il surriscaldamento globale si acuisce, i tempi per prendere provvedimenti che possano mitigare i danni da cambiamenti climatici si riducono, i decisori politici si trovano a fare i conti con emergenze ambientali sempre più frequenti (e sempre più costose): ma quanto conta davvero l'ambiente nelle scelte editoriali di giornali, radio, tv e testate online? La domanda è cruciale perché un'adeguata informazione ambientale è il solo mezzo per aumentare la consapevolezza e l'interesse dell'opinione pubblica su tali tematiche. Per questo, anche quest'anno, l'Osservatorio Eco Media, think tank istituito da Pentapolis Onlus in collaborazione con l'Università Lumsa e l'Osservatorio di Pavia, ha realizzato il suo Rapporto “L'informazione ambientale in Italia”.

- Di ambiente si parla poco e male. A leggere i risultati di questo 2° Rapporto, c'è da sperare che la Conferenza sul Clima COP21 che si aprirà tra pochi giorni a Parigi serva da occasione per una decisa inversione di tendenza. I risultati, infatti, sono tutt’altro che positivi.
Nove mesi di analisi (da gennaio a settembre 2015) dei telegiornali prime time di 7 emittenti nazionali (Rai1, Ra2, Rai3, Rete4, Canale5, Italia1, La7), quasi 35mila servizi vagliati e messi a confronto con altri 13 mila di tre emittenti estere (l'inglese BBC One, la francese France2 e la spagnola TVE La1) hanno portato a una conclusione: di ambiente, nei tg italiani si parla poco e male. Appena il 3,3% dei servizi andati in onda (contro il 4,9% del campione estero) ha trattato di temi ecologici. E quando lo ha fatto, è stato soprattutto con toni allarmistici e in occasione di eventi di carattere prevalentemente negativo (disastri, maltempo, degrado) a scapito di notizie positive (natura, best practice), che al contrario trovano maggiore valorizzazione da parte delle emittenti estere. Sono solo alcuni dei dati contenuti nell'esauriente Rapporto che sarà presentata ufficialmente alle 9.30 di venerdì 27 novembre, nella sede dell'università Lumsa di Roma, via di Porta Castello, 44. 

Macro argomenti nelle notizie sull'ambiente nei Tg italiani ed europei
Grafico ambiente

“Dopo esserci concentrati l'anno scorso sulle principali testate di carta stampata, abbiamo analizzato quest'anno i principali tg nazionali - spiega Massimiliano Pontillo, presidente Pentapolis Onlus -. Il nostro obiettivo è, infatti, offrire una fotografia di come i temi ecologici vengano effettivamente trattati dai vari settori dell'informazione nazionale, per aiutare ad aumentare livello e qualità delle coperture offerte. Ma vogliamo anche dare indicazioni ad associazioni e imprese su quali sono gli aspetti dei fatti ambientali che maggiormente riescono a 'bucare lo schermo' e ad essere trasformati in notizia”.

Per illustrare e commentare i risultati del 2° Rapporto interverranno tra gli altri Bernardo De Bernardinis, presidente di Ispra, Diego Cavallari, deputato, membro della IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni, Stefano Mosti, presidente dell'Osservatorio di Pavia; Walter Ganapini, membro onorario Agenzia Europea dell'Ambiente; Raffaele Lorusso, segretario generale FNSI; Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde, Alfonso Cauteruccio, presidente di Greenaccord Onlus; Carlo Maria Medaglia, Capo segreteria tecnica Ministero dell'Ambiente.
Guarda il programma completo della conferenza del 27 novembre.

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