20 dicembre 2016 ore: 16:38
Non profit

Antoniano, nel 2016 cresce il numero degli italiani che chiedono aiuto

In un anno l’età media di chi si rivolge alla storica onlus bolognese è passato da 46 a 32 anni. Sono soprattutto uomini. Nel 70 per cento dei casi si tratta di persone straniere, ma il numero degli italiani è in aumento. Nel 2016 sono stati distribuiti quasi 45 mila pasti
Poveri in fila per un pasto

BOLOGNA – Quattordici operatori coinvolti nei servizi alla persona, 666 persone che si sono rivolte al Centro d’ascolto, 2.400 colloqui, 1.293 in più rispetto al 2015. Sono questi i numeri che riassumono il 2016 di Antoniano onlus. “Le nostre attività si articolano in quattro tappe: ascolto, pasto, accoglienza, aiuto: al centro, la persona, per valorizzarla e restituirle la vita che merita. L’età media di chi ci chiede aiuto si è abbassata moltissimo: quest’anno è stata di 32 anni, l’anno scorso era di 46”, spiega Alessandro Albergamo, coordinatore del Centro d’ascolto di Antoniano onlus. Nel 75 per cento dei casi si tratta di uomini. 

In tutto il 2016 sono stati distribuiti 44.742 pasti, 10.245 in più rispetto al 2015. La mensa è stata aperta 360 giorni. Centotrenta gli accessi giornalieri, 50 quelli medi alla mensa serale. Il 30 per cento del totale è composto da cittadini italiani, dato in crescita: “La percentuale delle cosiddette nuove povertà continua a crescere. Così come aumenta il numero delle persone straniere che escono dai percorsi d’accoglienza ma non sanno né dove andare né a chi rivolgersi. Perché ci chiedono aiuto? Per problemi di lavoro, per motivi politici, per motivi di salute, per dipendenze, per precarietà abitativa”, continua Albergamo. Sono 30, invece, i nuclei familiari accolti nel corso del 2016 da Antoniano onlus, per un totale di 52 adulti e 48 bambini. Due famiglie su tre sono di origine straniera. 

“Il volontariato – spiega il direttore di Antoniano frate Giampaolo Cavalli – è al centro di questo processo che vede nella persona con il suo vissuto esperienziale ed emotivo il punto di partenza e di arrivo. Il servizio in mensa è l’inizio di una relazione costruttiva che, portata avanti con continuità e condivisione, produce conforto tra ospiti e volontari: nasce così una riflessione che trasforma i soggetti coinvolti in operatori attivi del cambiamento in positivo della nostra società, e questo processo è il miglior motore verso la diminuzione del disagio sociale odierno”. Nel 2016 i donatori attivi di Antoniano onlus sono stati 20.521 e le ore di volontariato 12.420. 

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