27 maggio 2016 ore: 09:00
Salute

Anziani, apparecchi acustici recuperati per chi non può permetterseli

Un apparecchio può costare fino a 4 mila euro e non tutti possono permetterselo. “Ma per un anziano non sentire equivale a isolarsi socialmente”. Il progetto di Auser Ala Asti ha trovato l’appoggio di una decina di associazioni aderenti al Csv Asti Alessandria che sul territorio lavorano con gli anziani
Apparecchi acustici

- ASTI - Riutilizzare gli apparecchi acustici non più in uso per darli a chi non può permettersi di acquistarne uno. È l’obiettivo del progetto promosso da Auser Ala Asti per contrastare l’isolamento sociale degli anziani. “Un apparecchio può costare tra i 2 e i 4 mila euro e non tutti possono permetterserlo, soprattutto tra i nostri associati”, spiega Piero Barbesino, presidente provinciale di Auser Asti che conta circa 1.200 soci in tutta la provincia. “Sì, è vero che l’Ausl li passa ma non tutti hanno i requisiti per richiederli – continua – Così alzano il volume della televisione, irritando i vicini, ma restano senza apparecchio e si isolano sempre di più”. È nata l’idea di recuperare gli apparecchi usati ma non più utilizzati, “è stato il nostro vecchio presidente a suggerirlo”. Nel progetto è stato coinvolto anche uno specialista otorinolaringoiatra, Giuseppe Bagnato, “che ci ha spiegato che gli apparecchi possono essere ritarati in base alle esigenze delle persone e si è offerto di fare visite gratuite alle persone che gli segnaliamo”, precisa Barbesino.

Auser ha pensato però di mettere “in rete” il progetto, coinvolgendo le altre associazioni aderenti al Centro servizi per il volontariato Asti e Alessandria che sul territorio si occupano di anziani. “Al primo incontro, che si è tenuto il 23 maggio, hanno partecipato una decina di associazioni – continua il presidente provinciale – Il progetto è piaciuto e se Auser ha il ruolo organizzativo, le altre associazioni ci sostengono”. Il primo passo per partire è ovviamente la raccolta degli apparecchi acustici inutilizzati, per poi individuare i possibili destinatari. “Sarà Bagnato a visitarli e verificare se il problema uditivo può essere risolto con un apparecchio: in quel caso, l’ausilio verrà dato ai tecnici che si occuperanno di ritararlo in base alle esigenze della persona”, aggiunge Barbesino che precisa, “non vogliamo fare concorrenza alle aziende produttrici un po’ perché i numeri sono molto bassi e un po’ perché queste persone comunque non avrebbero potuto acquistare un apparecchio acustico nuovo”. Auser sta già pensando di organizzare un secondo incontro per coinvolgere più associazioni e, nel frattempo, è già al lavoro sul territorio per sensibilizzare sulla raccolta degli apparecchi acustici inutilizzati, “buttarli sarebbe davvero uno spreco”.

Milleduecento associati, 80 volontari che si occupano del trasporto protetto (sia con mezzi di Auser che con la propria auto) e circa 500 assistiti che, ogni anno, chiedono aiuto. Sono i numeri di Auser Asti che ha avviato sul territorio, con il sostegno della Compagnia di San Paolo, il progetto Il pony della solidarietà: “Coinvolgiamo giovani tra i 16 e i 26 anni chiedendo la disponibilità ad assistere persone anziane sole, facendo loro visita a casa o nella residenza protetta”, spiega Barbesino. Sono circa 120 quelli coinvolti finora in provincia di Asti. (lp)

© Riproduzione riservata Ricevi la Newsletter gratuita Home Page Scegli il tuo abbonamento Leggi le ultime news