Anziani, Auser: “L’integrazione socio-sanitaria non si realizza solo con la buona volontà e senza risorse”
“Finalmente conosciamo i contenuti del decreto legislativo attuativo della Legge Delega 33/23 in materia di politiche a favore delle persone anziane. Da una prima lettura dello schema di Decreto la prima cosa che sorprende è la totale assenza di interventi cogenti tesi a favorire l’integrazione socio-sanitaria nella assistenza e cura degli anziani non autosufficienti. Di fatto tutto come prima”. Così l’Auser sul decreto legislativo approvato dal Consiglio dei ministri. Auser che prosegue: “L’integrazione tra Distretti sanitari e Distretti sociali, già prevista nella 328 del 2000, è ancora una volta demandata alla volontà di amministratori e operatori. Anche il timido tentativo di istituire il Sistema nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente (SNAA), che in qualche modo avrebbe dovuto garantire maggiori livelli di integrazione, di fatto è drasticamente depotenziato riconducendo ogni soggetti alle proprie competenze”.
Continua l’Auser: “Una seconda cosa è l’assenza del minimo tentativo di riforma delle RSA malgrado la drammatica esperienza della pandemia e le numerose proposte di riforma da più parti avanzate. Una terza cosa è la confusione in materia di adeguamento delle condizioni abitative degli anziani. Nel Decreto si parla social housing o di housing intergenerazionale quando tanto le esperienze internazionali, quanto quelle nazionali, attestano che il modello abitativo più adatto è quello degli alloggi individuali assistiti a cui però non si fa il minimo cenno”.
“Ovviamente continua a porsi l’enorme problema delle risorse per attuare la riforma, risorse che sono del tutto insufficienti e una parte recuperate da precedenti stanziamenti – conclude l’Auser -. E sempre in tema di risorse una domanda: ma il governo è in grado dire quanti sono i potenziali ultraottantenni non autosufficienti con un reddito inferiore ai 6.000 euro che potranno beneficiare della prestazione universale? Si tratta in realtà di una platea molto ristretta a fronte di una domanda molto più ampia a cui non vengono date risposte”.