Anziani, "periodo tragico": un terzo vive solo
ROMA - "Stiamo per affrontare un periodo tragico per i nostri anziani perche' non ci sono risposte fuori dall'ospedale e noi abbiamo una popolazione che cresce in termini demografici: gli ultra 65enni oggi in Italia sono 1/5 della popolazione e hanno problemi legati a malattie croniche e invalidanti. Cosa abbiamo fatto noi per loro in questi anni? Gli altri Paesi hanno messo mano alla riforma del sistema sanitario territoriale e hanno costruito dei sistemi, per esempio la Francia e la Germania hanno dato risposte con centri diurni e residenze intermedie, mentre l'Olanda ha sviluppato come il Canada sistemi di assistenza domiciliare. Quanto all'Italia, non ha fatto nulla ad eccezione di alcune realta' del terzo settore che hanno cercato di sopperire alla carenza del sistema sanitario". Cosi' il presidente della cooperativa Osa-Operatori sanitari associati, Giuseppe Milanese, intervistato dall'agenzia Dire questa mattina in occasione del convegno 'Misericordia a domicilio' organizzato nella Capitale dall'Iss, dalla Caritas di Roma e dal Centro per la Pastorale Familiare della Diocesi di Roma, che si e' svolto presso la sede dell'Istituto.
"È arrivato il momento- ha proseguito- ma di questo anche il ministro della Salute Lorenzin ne e' cosciente, di mettere mano al sistema con una legge sull'assistenza primaria, che faccia si' che le persone possano passare tante fasi della loro vita, quando incontrano le malattie croniche, nel proprio domicilio. Basti pensare a chi soffre di demenze come il Parkinson o l'Alzheimer: sono tutte malattie che, a prescindere da alcuni momenti di ospedalizzazione, hanno bisogno di un approccio territoriale, domiciliare, residenziale e di centri diurni. Ma questo deve nascere con una regia nazionale che possa dare risposte anche alle famiglie. Non dimentichiamoci, infatti, che 1/3 degli anziani vive da solo e che qualora ci siano dei problemi non sa piu' a chi riferirsi. La famiglia per problemi demografici non e' piu' quella di una volta e il sistema sanitario- ha concluso Milanese- deve rispondere urgentemente". (DIRE)