Anziani. Vigili, animatori e guide: il Veneto investe sull'invecchiamento attivo
ROMA - Una programmazione triennale di iniziative a sostegno dell'invecchiamento attivo che la Regione Veneto finanziera' per il primo anno con 800 mila euro. Questo, in sostanza, quanto previsto dalla legge sulla promozione dell'invecchiamento attivo presentata dal leghista Riccardo Barbisan e approvata oggi all'unanimita' dal Consiglio regionale veneto. "Nel 2015, su una popolazione di 4.927.596 persone, il 21,7% aveva piu' di 64 anni e, tra di essi, il 6,4% aveva piu' di 79 anni, mentre solo il 14% ha un'eta' inferiore ai 14 anni", sottolinea Barbisan nel presentare il provvedimento. "La tendenza all'invecchiamento e' visibile anche nella popolazione in eta' attiva, costituita da una quota maggiore di soggetti di eta' compresa tra i 40 e 64 anni: 1.842.696 unita', pari al 37,4% della popolazione complessiva, rispetto ai soggetti di eta' compresa tra i 15 e 39 anni, 1.328.831 unita', 27%". La popolazione, insomma, e' sempre piu' anziana e, secondo le proiezioni dei dati Istat, nel 2030 in Veneto ci saranno "200 anziani ogni 100 giovani".
Visto il quadro, quindi, e' importante una legge con cui, come recita il primo articolo del provvedimento approvato oggi, "la Regione riconosce e valorizza il ruolo delle persone adulte o anziane nella comunita', promuovendo la loro partecipazione alla vita sociale, civile, economica e culturale e favorendo la costituzione di percorsi per l'autonomia e il benessere nell'ambito dei loro abituali contesti di vita".
La legge "stimolera' una diversa concezione della vecchiaia, che non e' solo una condizione di fragilita' e di non autosufficienza, ma sta diventando sempre piu' una condizione di tempo liberato, in grado di offrire professionalita', competenze, opportunita' di crescita, se valorizzata nella sua dimensione sociale e se promossa e difesa con adeguati stili di vita e servizi su misura", aggiunge l'assessore al Sociale Manuela Lanzarin. Ad esempio, il provvedimento prevede la possibilita' di investire in "occasioni formative, progetti di comunita' e rimborsi spese agli over 65 che si impegneranno in attivita' di utilita' sociale, come nonni vigile, guide ambientali e culturali, accompagnatori di disabili o persone in difficolta', animatori di turismo sociale, promotori di reti di volontariato e di vicinato". Ma non solo, perche' ci saranno anche iniziative di altro tenore, come la possibilita' per le "strutture turistico-ricettive, di integrare l'offerta alberghiera, in accordo con le Ulss, con servizi sociali a vantaggio di persone anziane o con disabilita'", segnala il consigliere Stefano Valdegamberi (gruppo misto). In questo modo il Veneto potra' sviluppare "il turismo sociale consentendo a molte persone anziane o con disabilita' di andare in vacanza con serenita', beneficiando della continuita' assistenziale con il domicilio, fruendo di una speciale assistenza e protezione, garantita dalla struttura che li accoglie, con la supervisione dell'Ulss di competenza". Soddisfatte anche le opposizioni, che rilevano come il provvedimento sia stato frutto di "un lavoro di concertazione" portato avanti in commissione regionale. (DIRE)