Appello ai candidati sindaci: diritto alla salute per i senza dimora
MILANO - Dopo pochi giorni dall'operazione, vengono dimessi dagli ospedali. Ma non sanno dove andare. Per i senza dimora di Milano non c'è una struttura in cui passare il periodo di convalescenza. "E così capita che si ammalino nuovamente e debbano tornare in ospedale", racconta Magda Baietta, presidente della Ronda della Carità, fondata 18 anni fa per dare assistenza a chi vive in strada. "Siamo maggiorenni -scherza- e sottoponiamo ai candidati sindaci questo problema che riguarda ogni giorno decine di senza dimora che hanno patologie più o meno gravi. O vanno in ospedale o non sanno dove curarsi". Una struttura, di 20 posti circa, c'è ed è gestita da Progetto Arca, ma accoglie solo persone inviate direttamente dagli ospedali stessi. "Ma noi ogni giorno abbiamo a che fare con senza dimora che avrebbero bisogno di passare un certo periodo in un ambiente protetto per meglio curarsi -spiega Magda-. Chiunque di noi sta in casa, loro no. E così anche se si rompono una gamba, vengono ingessati e tornano subito a vivere in strada. Una sofferenza continua".
La celebrazione dei 18 anni della Ronda della carità è l'occasione per l'associazione per fare il punto su altri problemi irrisolti nell'assistenza a Milano dei senza dimora. "Occorrono nuovi e più ampi canali per la concessione della residenza anagrafica di sollievo perché senza i documenti vengono cancellati i diritti fondamentali basilari, come quello alla salute -aggiunge la presidente dell'associazione-. Oggi il privato sociale si presta a concedere la residenza a chi non l'ha, ma dovrebbe essere il Comune a provvedere". La Ronda della Carità chiede inoltre ai candidati sindaci elaborare piani per rendere più efficienti i servizi erogati dal Comune, facendoli conoscere di più e meglio. "A volte la mancanza di figure chiare da interpellare per segnalare le situazioni di estrema fragilità sociale, che spesso le associazioni riscontrano negli anziani senza dimora, possono portare a tragiche conseguenze".
La Ronda della Carità, oltre a gestire unità di strada che portano ogni sera cibo e coperte ai senza dimora, ha aperto da due anni un centro diurno al quartiere Casoretto. "In questi anni ho visto crescere la disponibilità dei milanesi a dare parte del proprio tempo per gli ultimi -ricorda Magda-. In questi tre giorni di ponte ho ricevuto 5 mail di persone che si offrivano come volontari. Ed è così ogni giorno". (dp)