Approvata la legge di bilancio, il Fondo non autosufficienza resta a 450 milioni
ROMA – Come ipotizzato fin dalle prime ore successive all’esito del referendum, non c’è spazio in Parlamento per nessuna modifica al testo della legge di bilancio che era stato approvato prima del voto a Montecitorio. L’esigenza di arrivare all’approvazione definitiva del provvedimento in modo da permettere alla crisi di governo innescata dal risultato del referendum costituzionale del 4 dicembre scorso di dispiegare tutti i suoi effetti, impedisce che venga presa in considerazione qualsiasi ipotesi di modifica del testo già licenziato a Montecitorio. Ivi compresa quella disponibilità che cinque giorni prima del voto aveva espresso il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti, che convocando una riunione straordinaria del Tavolo per la non autosufficienza aveva messo sul piatto del Fondo per la non autosufficienza altri 50 milioni di euro rispetto ai 450 milioni già stanziati. Di fronte alla disponibilità di Poletti le associazioni avevano peraltro storto il naso, ricordando che le necessità reali sono ben maggiori e chiedendo al governo uno sforzo supplementare di ulteriori 50 milioni. Niente da fare, non solo non si arriverà ai 550 richiesti, ma anche l'aumento a 500 è sfumato.
Ricapitolando, quindi, la dotazione del Fondo per l’anno 2017 sarà pari a 450 milioni di euro. Di questi, 400 milioni erano già stati stanziati con la precedente legge di stabilità, che aveva reso stabile la dotazione annuale del fondo. Nella legge di bilancio presentata nell’ottobre scorso, al Fondo non autosufficienza veniva assegnata la cifra ulteriore di 50 milioni di euro: dotazione che ha trovato posto nel testo approvato prima alla Camera e ora al Senato.
Il precipitare della crisi di governo impedisce di allargare il Fondo degli ulteriori 50 milioni indicati come disponibili dal ministro Poletti: dopo la riunione della scorsa settimana era praticamente scontato che si riuscisse ad arrivare almeno a 500 milioni complessivi, e c’era la speranza di trovare nel bilancio altri 50 milioni per arrivare a 550. Ipotesi che il referendum ha spazzato via. Insieme al governo Renzi.