17 settembre 2015 ore: 15:34
Economia

Aprono nuovi empori della solidarietà, la crisi non è finita

Don Marco Paganiello (Caritas): "Gli empori sono solo uno degli strumenti di aiuto alle famiglie in difficoltà. È anzi legato agli altri servizi presenti sul territorio, come centri di ascolto o enti di formazione"
L'emporio della Caritas diocesana di Perugia

L'emporio della Caritas diocesana di Perugia

MILANO - "Nei prossimi mesi apriranno altri empori della solidarietà, segno che la crisi non è ancora finita": don Marco Paganiello è il coordinatore dei "supermarket" solidali delle Caritas. Sui 60 censiti da Csvnet (vedi lancio precedente), una cinquantina sono quelli gestiti dai volontari delle parrocchie. "Ogni emporio è legato agli altri servizi presenti sul territorio, come i centri di ascolto, gli enti che fanno corsi di formazione professionale ecc - ha detto intervenendo a Milano al Convegno 'Lotta allo spreco e contrasto alle nuove povertà'-. L'emporio quindi è uno degli strumenti per aiutare le famiglie in difficoltà".

Al Convegno di Milano è intervenuto, tra gli altri, anche Giacomo Vezzani, vicepresidente dell'Emporio Parma: "Dalla lotta allo spreco e alla povertà si riescono generare nuove risorse. Nel nostro caso, in un anno distribuiamo cibo che ha un valore di 1,5 milioni di euro, ma è quasi tutto donato da aziende, supermercati, negozi e solo l'equivalente di circa 60mila euro lo acquistiamo. Il motore di tutto questo sono i volontari. Senza di loro non si potrebbe fare nulla". (dp)

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