Aquarius, le associazioni: "Indagine strumentale. Si criminalizza soccorso in mare”
ROMA –Un nuovo attacco volto a criminalizzare l'attività di ricerca e soccorso in mare. Lo scrive in una nota congiunta Medici senza frontiere, in riferimento alla notizia della nuova indagine a carico della nave Aquarius (in cui l'ong opera insieme a Sos Mediterranèe) da parte della Procura di Catania. L'inchiesta, questa volta riguarda lo smaltimento dei rifiuti di bordo, con particolare riferimento ai vestiti dei migranti soccorsi, agli scarti alimentari e ai rifiuti delle attività mediche. La nave è stata nuovamente posta sotto sequestro. Per Karline Kleijer, responsabile delle emergenze per Msf afferma: "Dopo due anni di indagini giudiziarie, ostacoli burocratici, infamanti e mai confermate accuse di collusione con i trafficanti di uomini, ora veniamo accusati di far parte di un'organizzazione criminale finalizzata al traffico di rifiuti. È l'estremo, inquietante tentativo di fermare a qualunque costo la nostra attivita' di ricerca e soccorso in mare". Forte e unanime è anche lo sdegno delle associazioni e delle organizzazioni umanitarie, che ancora una volta ribadiscono la loro vicinanza e solidarietà alle due ong.
Arci: "La Procura di Catania usa l'azione giudiziaria per fare propaganda politica ai danni dell'attività di ricerca e soccorso in mare". "Medici senza frontiere, la nave Aquarius, e di conseguenza il salvataggio di vite umane in mare, sono di nuovo sotto attacco. La stessa Procura, quella di Catania, che senza successo accusò Medici senza Frontiere di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ora apre una nuova indagine. L’odore della strumentalità e della propaganda è forte - sottolinea Arci -. Una ong che si occupa da anni in tutto il mondo di salvare vite umane proprio in ambito sanitario, verrebbe accusata di avere smaltito illegalmente “un ingente quantitativo di rifiuti pericolosi a rischio infettivo, sanitari e non, derivanti dalle attività di soccorso dei migranti” – continua la nota -. Esprimiamo la nostra solidarietà a Msf che ha salvato, con la sua azione nel Mediterraneo, 80mila esseri umani, e anche l’onore delle democrazie europee e della civiltà giuridica del nostro continente. Ci chiediamo per quanto tempo ancora la Procura di Catania continuerà a usare l’azione giudiziaria per fare propaganda politica, ai danni delle attività di ricerca e soccorso in mare”. Arci ribadisce la necessità di un intervento civile nel Mediterraneo per salvare vite umane in assenza di programmi dei governi europei,impegnati a usare questo tema in funzione elettorale. “Non possiamo continuare ad assistere ad una strage senza reagire – conclude la nota -. Per questo continueremo a sostenere l’azione di Mediterranea, ancora più importante in questa fase nella quale si rafforzano sentimenti e atti di razzismo istituzionale e diventa sempre più difficile salvare vite umane”.
Astalli:"Solidarietà e vicinanza, sarà un nuovo nulla di fatto". Anche il Centro Astalli esprime solidarietà e vicinanza ai colleghi di Medici Senza Frontiere: "siamo fiduciosi che le indagini si risolvano con un nulla di fatto e in un'ennesima conferma della piena legalità e legittimità dell'azione di una ong che rimane una delle poche in mare a salvare ogni giorno vite umane - afferma -. Anche in questa occasione riteniamo urgente e prioritario chiedere a istituzioni nazionali e internazionali azioni di soccorso capillari in mare e l'attivazione di vie legali che rappresentino un'alternativa seria al traffico di essere umani". (ec)