Aquarius, Lodesani (Msf): da Salvini a Macron, le vite contano meno
"La vita umana non e' piu' al centro delle politiche dei governi, che si tratti di Macron, Orban o Salvini. Si strumentalizzano per fini di propaganda. E ricordo che ora siamo in crisi per 58 persone". Cosi' Claudia Lodesani, presidente Medici senza frontiere (Msf), in conferenza stampa stamani a Roma.
Occasione dell'incontro, l'ultimo braccio di ferro tra Aquarius II e le autorita' italiane che hanno detto "no" allo sbarco di 58 migranti soccorsi nel Mediterraneo nei salvataggi del 20 e del 23 settembre. "Il soccorso e' governato da leggi internazionali, ma si sono eliminate le regole per gestire gli sbarchi caso per caso" denuncia Lodesani. "Si sta creando una crisi umanitaria alle porte dell'Europa, e nessuno vuole risolverla. Noi continueremo a esserci nel Mediterraneo, con Sos, e chiediamo agli Stati europei di rimettere al centro la vita delle persone. Dateci una bandiera".
Continua Lodesani: "Siamo stanchi di questa campagna di menzogne sul nostro lavoro. Ci accusano di essere vice-scafisti, di alimentare il business criminale. Ma la responsabilita' di questo e' di quelle politiche europee confuse e che non danno un problema esistente e che continuera'. Le persone continuano a morire in mare. Sembra che accada meno ma perche' ci sono meno testimoni in mare: siamo l'ultima nave rimasta. I grossi naufragi aumentano: almeno dieci con 50 persone. Prima la media era un morto su 42, ora uno su 18. In totale 1.260 vittime da gennaio". (DIRE)